Un dipinto di Canaletto intitolato 'Chiesa di San Pietro di Castello', recuperato nel 2015. Una preziosa scultura in pietra calcarea di Palmira raffigurante tre personaggi, il capostipite ed i suoi figli, effigiati nel loro tradizionale monumento funerario. La lettera originale e falsa con cui Colombo annunciava la scoperta del Nuovo Mondo. E poi alcune opere firmate dall'artista spagnolo Victorio Macho, rubate recentemente sul Lungotevere e ritrovate in un casolare di campagna.
I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale presentano il loro 'bottino' in una mostra inaugurata questa mattina a Roma, in Piazza Risorgimento, presso il Museo Storico dell’Arma, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma Tullio Del Sette. Opere, frutto del lavoro di ricerca messo a segno dai Carabinieri, illustrate da Umberto Broccoli che potranno essere visitate fino al 3 luglio.
Ad arricchire l'esposizione ci sono, inoltre, altri importanti ritrovamenti. In particolare, tra i tanti reperti, vengono presentati un 'Cratere a campana lucano a figure rosse' e il dipinto del XVII secolo 'Madonna in adorazione e Bambino dormiente' attribuito a Guido Reni, sequestrato dai Carabinieri all’interno del caveau di un importante Istituto di Credito. In mostra anche un Capitello romanico trasformato in acquasantiera: l’opera, oggetto di ricettazione da parte di un collezionista svizzero, è stata sequestrata a Campione d’Italia ad un antiquario di Ginevra, che l’aveva acquistata in buona fede.