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Shakespeare, scoperto a Lucca primo quadro di Amleto

11 novembre 2016 | 16.31
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Shakespeare, scoperto a Lucca primo quadro di Amleto

È un dipinto di inizio Settecento del pittore lucchese Domenico Brugieri la prima raffigurazione pittorica dell'Amleto di William Shakespeare. Questa scoperta, destinata ad alimentare un dibattito fra studiosi in ambito mondiale, è al centro del convegno di studi in programma domani, sabato 12 novembre, con inizio alle ore 10.30, nella Cappella Guinigi del complesso conventuale di San Francesco, a Lucca.

Al termine dell'incontro, intorno alle 12.30, nella chiesa di San Franceschetto, sempre nel medesimo complesso, verrà inaugurata la mostra 'Amleto a Lucca'.

Lo studioso lucchese Marco Paoli ha individuato in un'opera di Domenico Brugieri - che fu tra i primi maestri di Pompeo Batoni - la prima testimonianza pittorica di una scena tratta dall'Amleto shakespeariano e in particolare del tragico epilogo, con Gertrude che beve dalla coppa avvelenata e si rivolge affettuosamente al figlio, Amleto, pronto ad affrontare lo zio Claudio costringendolo a bere il residuo veleno della coppa. Un'interpretazione sostenuta da varie testimonianze documentarie.

Ma è la collocazione cronologica dell'opera, l'anno 1722, a suggerire un interessante parallelo. Il 21 settembre di quell'anno, infatti, Giacomo III Stuart, pretendente al trono inglese in esilio a Roma, si trovava in visita a Lucca - all'epoca una libera repubblica - dove avrebbe potuto far stampare un proclama rivolto ai sudditi di Inghilterra, Scozia e Irlanda.

Si può quindi ipotizzare, secondo Marco Paoli, che il dipinto nasconda un riferimento allegorico alle vicende di Giacomo III, anche lui come Amleto sovrano ingiustamente escluso dal trono. Un'allegoria pittorica commissionata a Brugieri proprio in occasione della visita a Lucca del pretendente inglese.

L'ìpotesi sostenuta da Marco Paoli assume un fascino particolare proprio perché, fino ad oggi, non risulta esserci alcuna testimonianza della conoscenza delle opere shakespeariane in Italia prima della fine del XVIII secolo.

Di questa intrigante ipotesi discuteranno, nella Cappella Guinigi, oltre allo stesso Paoli, il professor Renzo Sabbatini, docente di storia moderna all'Università di Siena ('Gli Stuart a Lucca, una visita politicamente imbarazzante') e la storica dell'arte Paola Betti ('Temi storici e messaggi politici nell’arte lucchese tra Sei e Settecento'). La mostra resterà aperta fino al 20 novembre nella chiesa di San Franceschetto.

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