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Mostre: 'Warhol vs Gartel. Hyp Pop' a Spoleto

23 dicembre 2016 | 14.37
LETTURA: 7 minuti

'Gianni Agnelli' (1979) di Andy Warhol (particolare)
'Gianni Agnelli' (1979) di Andy Warhol (particolare)

La Pop Art arriva a Spoleto in uno dei confronti artistici più stimolanti degli ultimi anni: il suo indiscusso maestro Andy Warhol (1928 Pittsburgh - 1987 New York) e Laurence Gartel (1956 New York) uno dei più famosi esponenti della sua declinazione in 'formato' digitale, si affrontano in un’inedita 'sfida' al Mag - MetaMorfosi Art Gallery di Piazza Duomo. Cinquanta opere originali di entrambi gli artisti, sono infatti protagoniste di 'Warhol vs Gartel. hyp pop' che ha appena aperto a Palazzo Bufalini e sarà visitabile fino al 2 aprile 2017. La mostra, prodotta e organizzata dall’Associazione Metamorfosi in collaborazione con Spirale di Idee e Artelite, e curata da Maurizio Vanni direttore del LuCCA (Lucca Center of Contemporary Art), con il patrocinio del Comune di Spoleto e della Regione Umbria, vede confrontarsi due mondi affini, quello della Pop Art e dell’Arte Digitale, che hanno profondamente trasformato, dalla fine degli anni ’70 in poi, il comune senso dell’Arte.

"Andy Warhol e Laurence Gartel - spiega il curatore della mostra, Maurizio Vanni - sono due di quegli artisti eletti, nati per fare e rimanere nella storia, cresciuti per modificare gli equilibri culturali e sociali di un luogo in un determinato momento storico. Gartel svela a Warhol i segreti di Commodore Amiga e la loro sintonia è immediata perché sono tantissimi i punti in comune". Dopo il loro fortunato incontro, Warhol e Gartel hanno sperimentato le potenzialità del mezzo digitale applicato all’arte: lavorando sui software, Gartel ha trasformato fotografie, graffiti, dipinti in nuove ed inedite opere che hanno trovato uno spazio importante nel mondo dell’arte contemporanea. Gartel ha dato un notevole contributo anche al mondo della comunicazione pubblicitaria: le sue creazioni per Absolut Vodka, Philips Morris e Coca Cola sono ormai storia della pubblicità. In mostra sono esposti acetati, litografie e stampe digitali, tra cui il suo famoso 'Absolut Gartel', che ricostruiscono l’importante contributo di questo artista.

L’eredità di Andy Warhol è indiscussa: l’intero immaginario del contemporaneo, non solo artistico, è permeato delle sue immagini, moltiplicazioni del quotidiano che si trasforma in straordinario. In mostra serigrafie e litografie storiche, come il 'Gianni Agnelli' del ’79 e il 'Mao' dell’89. Ma anche la copertina dell’LP 'The Velvet Underground & Nico' del 1967. "Il loro obiettivo era quello di scoprire la verità e non la realtà, quell’essenza del mondo e delle cose che poteva giungere all’uomo solamente tramite i mezzi di comunicazione di massa", aggiunge il curatore. "Da una parte Polaroid, registratore, Photomaton e serigrafia per Warhol, dall'altra Apple Macintosh (con programma Mac Paint), Commodore Amiga (abbinato al programma Deluxe Paint), la stampante Art Color Ink-Jet di Xerox, le novità di Canon con la macchina fotografica 760, le stampanti a getto d'inchiostro e i primi scanner per Gartel: tecniche - spiega Vanni - che contemplavano sempre più l’utilizzo della macchina e sempre meno il coinvolgimento diretto e 'fisico' dell’artista".

La mostra però non solo ripercorre la capacità di entrambi di indagare il mondo digitale con un estro da artisti di razza, ma riesce ad approfondire anche la distanza tra i due personaggi. Di ognuno di loro, infatti, evidenza anche la peculiarità che ne rende indipendente e stilisticamente autonoma la produzione. Warhol con la sua irriverente moltiplicazione seriale dell’oggetto o del personaggio, Gartel con la sua capacità di proiettare al di là del presente e del reale le immagini che sceglie. "Non tutti gli elementi comuni ai due artisti sono simmetrici e corrispondenti - sottolinea il curatore - la Pop Art di Warhol perpetua in maniera impersonale e quasi maniacale le immagini proposte dai mass-media documentando, senza timore reverenziale. La Hyper Pop di Gartel si nutre di immagini presenti nell'immaginario collettivo, ma non si limita a mitizzarle, bensì - conclude Vanni - le proietta in futuri plausibili, in scenari immaginifici, in dimensioni realmente oniriche, in contesti che, seppur distanti da ciò che crediamo reale, appaiono stranamente iper familiari, iper evocativi, iper suggestivi, iper allusivi, iper quotidiani, iper comunicativi, iper fantasiosi e iper contemporanei".

"In questa mostra - spiega Pietro Folena presidente di MetaMorfosi produttrice e organizzatrice dell’esposizione spoletina - si racconta la straordinaria cavalcata della tecnologia digitale che ha cambiato radicalmente le nostre vite e il mondo negli ultimi quarant’anni, vista con gli occhi di un giovane artista, Larry Gartel, che negli anni ’70 cominciò tra i primi a sperimentare. Il suo lavoro con Warhol e il suo rapporto con il business raccontano dell’intreccio inscindibile tra arte, tecnologia e economia. Hyp Pop -conclude Folena - è una mostra assolutamente originale e MetaMorfosi è lieta di proporre nel nostro Mag di Spoleto un’esperienza totalmente inedita".

"Dopo il successo delle mostre su De Chirico e Canova, Spoleto grazie alla collaborazione tra Comune e MetaMorfosi ospita un altro evento culturale di rilievo - afferma il sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli - mentre con le prime due esposizioni si è seguita la formula monografica, con 'Warhol vs Gartel' si dà vita ad un illuminante dialogo, un affascinante confronto fra due espressioni della Pop Art". "Ancora una volta si conferma la vocazione di Spoleto ad essere un centro propulsivo di valore assoluto per generare interesse e attrazione per il tramite dell’arte. I progetti che abbiamo l’onore di ospitare al Mag sono in assoluta sintonia con la nostra visione di una città che vive di eventi di alto valore espressivo e di richiamo internazionale", conclude il sindaco. La mostra non si ferma a Spoleto: sempre con la cura di Maurizio Vanni dal 25 febbraio al 18 giugno 2017 sarà anche al LuCCA – Lucca Center of Contemporary Art di Lucca: non un 'doppione' della mostra spoletina ma un diverso percorso espositivo che racconta il rapporto tra Warhol e Gartel in 70 differenti opere.

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