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Pompei: 'personaggio' straordinario 2016 che parla ai fan sui social

29 dicembre 2016 | 15.35
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Pompei
Pompei

Un personaggio fuori dall'ordinario: 2700 anni di età, alle spalle un letargo di 1700 anni che le ha garantito un'ottima cera. E' Pompei che nel 2016 è divenuta una vera e propia star archeologica, capace di sedurre 3 milioni 154mila 280 visitatori (questo fino al 20 dicembre scorso ma le frotte continuano) contro i 2 milioni 978mila 884 del 2015. Un personaggio, che ha il suo canale YouTube e parla ai suoi fan, in inglese e in italiano, su Facebook, Instagram e Twitter.

Lo staff dell’ufficio social e comunicazione, nato ad aprile del 2016, si compone di un responsabile, due social media manager assunti ad hoc, un esperto web e un fotografo. E i numeri raggiunti in solo 8 mesi di attività sono molto interessanti. Facebook: 20.000 fan con 500 nuovi like a settimana e una copertura di 200.000 utenti raggiunti e 50.000 interazioni con i post. Instagram: circa 5000 follower. Twitter: 3800 follower.

La vetustà di Pompei e gli 'acciacchi' inevitabili non ne hanno fiaccato l'animo: nel corso degli ultimi due anni nel sito sono state portate avanti numerose attività di restauro e messa insicurezza delle strutture archeologiche previsti dal 'Piano delle opere', uno dei cinque piani di azione (Piano della Conoscenza, della Capacity building, della Sicurezza, e della Fruizione e comunicazione) del Grande progetto Pompei.

Particolare attenzione si è inoltre data alle varie attività di valorizzazione, connesse ai restauri e alle messe in sicurezza, che hanno consentito l’ampliamento dell’offerta di visita, con l’apertura di 25 Domus restaurate, la realizzazione di numerose mostre che, per la prima volta, dopo anni, sono state organizzate all’interno dell’area archeologica: 'Pompei e l’Europa' con l’esposizione di calchi nella Piramide, edificio rimovibile per esposizioni temporanee posto all’interno dell’Anfiteatro; 'Mito e Natura'; 'Egitto Pompei'; 'Mitoraj' con le sue colossali sculture aperta fino alla primavera 2017; 'Per grazia ricevuta' allestita fino al 2 novembre scorso all’Antiquarium; 'Il corpo del reato' inaugurata il 16 dicembre sempre all’Antiquarium e aperta fino al 27 agosto.

Non è finita. Fra le mostre anche l’esposizione permanente nella Palestra Grande degli affreschi provenienti da Moregine, il progetto di musealizzazione diffusa con la ricollocazione in loco di reperti originali negli ambienti di provenienza, come gli strumenti di cucina nella fullonica di Sthephanus e la ricostruzione di un triclinio nella Villa imperiale.

Una grande riapertura è stata quella dell'Antiquarium di Pompei dopo ben 36 anni. L’edificio fu realizzato nel 1870 dal Soprintendente Giuseppe Fiorelli, bombardato nel 1943, riallestito nel 1948 da Amedeo Maiuri e chiuso nel 1980 in seguito al terremoto. Oggi ospita spazi espositivi permanenti (la mostra Sacra Pompeiana è allestita al primo piano e dedicata ai santuari urbani e extraurbani di Pompei) e dedicati a mostre temporanee, sale di proiezione multimediale con ricostruzioni in 3d e area servizi con un grande e attrezzato bookshop.

Si sono riaperte, inoltre, le scene del Teatro grande con spettacoli che hanno spaziato dal balletto classico, con 'Roberto Bolle & Friends', alla lirica alle tragedie greche, che si ripeteranno con il Teatro stabile di Napoli con la programmazione estiva 2017. Senza contare i due grandi eventi-concerto di David Gilmour e Eltonh John all’Anfiteatro.

Nel mese di dicembre 2016 è stato anche inaugurato, a completamento dell’offerta di visita, il percorso 'Pompei per tutti' itinerario facilitato di visita all'area archeologica di Pompei. E' la prima volta nella storia che il sito diventa accessibile a chiunque: persone con difficoltà motorie, mamme con passeggini e a tutti i visitatori che prediligono un percorso più agevolato.

Dall’ingresso di Piazza Anfiteatro a Porta Marina, passeggiando lungo le arterie principali della città con accesso ai più significativi edifici e domus, l’area archeologica è ora visitabile in maniera agevole e più completa possibile.

Il 2016 è stato anche l'anno in cui Pompei ha voluto accrescere le sue 'guardie del corpo': nell’ambito del Piano del la sicurezza del Grande Progetto Pompei la Soprintendenza, grazie alle risorse del PON Sicurezza per lo sviluppo messe a disposizione dal ministero dell’Interno, ha ideato e realizzato il progetto della nuova videosorveglianza nel parco archeologico di Pompei.

Il sistema, dotato delle più innovative tecnologie in grado di garantire in tempo reale il rilevamento di ogni evento potenzialmente dannoso o critico per la sicurezza di patrimonio e visitatori, è costituito da oltre 400 telecamere digitali Mobotix, distribuite sull’intera geografia del parco suddivise tra zone perimetrali, assi viari ed alcune delle domus più importanti e da un sottosistema di telecamere mobili dedicate al monitoraggio dell’accesso ai cantieri del Gpp come previsto dal Protocollo di Legalità.

Ulteriori elementi infrastrutturali a supporto del sistema della sicurezza sono il nuovo impianto di illuminazione perimetrale a led che garantisce un maggior livello di efficienza energetica, e la copertura WiFi dell’intera area del parco.

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