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Archeologia: dal 12 aprile in mostra l'incontro tra Pompei e il Mediterraneo

22 marzo 2017 | 15.16
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Particolare della statua di Apollo  lampadoforo
Particolare della statua di Apollo lampadoforo

Un incontro che ha segnato la storia antica. E' quello tra Pompei e il Mediterraneo, tra la cultura romana e quella greca, che sarà svelato nella mostra 'Pompei e i greci', in programma nella Palestra Grande degli Scavi della cittadina campana dal 12 aprile al 27 novembre. Scopo dell'esposizione è quello di mettere a fuoco le tante anime di una città antica seguendo artigiani, architetti, stili decorativi. E soffermandosi su oggetti importati ma anche su iscrizioni in greco sui muri di Pompei.

La mostra, curata dal direttore generale della Soprintendenza di Pompei Massimo Osanna e da Carlo Rescigno (Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), è promossa dalla Soprintendenza di Pompei con l’organizzazione di Electa. Ad essere presentati saranno oltre 600 reperti tra ceramiche, ornamenti, armi, elementi architettonici, sculture provenienti da Pompei, Stabiae, Ercolano, Sorrento, Cuma, Capua, Poseidonia, Metaponto, Torre di Satriano. Ad arricchire il percorso espositivo ci saranno inoltre iscrizioni nelle diverse lingue parlate all'epoca, tra cui il greco e l'etrusco, oltre che argenti e sculture greche riprodotte in età romana.

La mostra nasce da un progetto scientifico e da ricerche in corso che per la prima volta mettono in luce tratti sconosciuti di Pompei. Gli oggetti, provenienti dai principali musei nazionali e europei, divisi in 13 sezioni tematiche, rileggono con le loro 'biografie' luoghi e monumenti della città vesuviana da sempre sotto gli occhi di tutti.

L’allestimento espositivo, che occupa gli spazi della Palestra Grande di Pompei, è progettato dell’architetto svizzero Bernard Tschumi e include tre installazioni audiovisive immersive curate dallo studio canadese GeM (Graphic eMotion). La grafica di mostra e la comunicazione sono disegnate dallo studio Tassinari/Vetta.

'Pompei e i Greci' illustra al grande pubblico il fascino di un racconto storico non lineare, multicentrico, composto da identità multiple e contraddittorie, da linguaggi stratificati, coscientemente riutilizzati: il racconto del Mediterraneo. Una narrazione che suggerisce non da ultimo, un confronto e una riflessione con il nostro contemporaneo con il suo dinamismo fatto di migrazioni e conflitti, incontri e scontri di culture.

La mostra di Pompei è la prima tappa di un programma espositivo realizzato congiuntamente con il museo archeologico di Napoli: qui, a giugno, si inaugurerà una mostra dedicata ai miti greci, a Pompei e nel mondo romano, e al tema delle metamorfosi. La mostra sarà presentata martedì 11 aprile alle ore 12 nella Palestra Grande degli Scavi di Pompei da Massimo Osanna direttore generale della Soprintendenza di Pompei, da Carlo Rescigno professore di Archeologia classica dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli e da Bernard Tschumi, architetto responsabile del progetto espositivo.

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