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Libri: Flavio Villani, il mio poliziotto-psicologo ossessionato dalla verità

09 maggio 2017 | 14.03
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Libri: Flavio Villani, il mio poliziotto-psicologo ossessionato dalla verità

Un poliziotto "psicologo ossessionato dall'impossibilità di raggiungere la verità finale". Un commissario "riflessivo che ama leggere con alle spalle una buona cultura". Un funzionario "deduttivo" che non ha nulla "dell'uomo d'azione". E' il ritratto del commissario Rocco Cavallo, il personaggio creato dal neurologo milanese 'prestato' alla scrittura Flavio Villani, autore de 'Il nome del padre' in libreria con Neri Pozza da giovedì prossimo. Un commissario, racconta all'AdnKronos Villani, "che ha delle caratteristiche peculiari che lo rendono in un certo senso unico".

"Ci sono molti commissari - spiega Villani - nel mio personaggio. Può darsi che abbia preso qualcosa da altre figure, mi piace molto ad esempio il vicecommissario Ambrosio di Renato Olivieri". Eppure, continua, "ho l'idea che il mio personaggio non abbia debiti enormi con i tanti commissari che ci sono già. Ho l'ambizione di aver costruito un personaggio con delle sue caratteristiche proprie. E' il secondo romanzo che scrivo, il primo che pubblico con Neri Pozza. Il precedente era una spy-story, un genere diverso. Questo di fatto è un esordio nel giallo".

Un esordio che mette in scena un uomo "empatico che sa entrare nella dimensione dei suoi interlocutori". Un protagonista "visto in due fasi storiche diverse. La prima è quella che coincide con l'inizio del suo lavoro in polizia negli anni 70 come vice ispettore alla Mobile di Milano nella Squadra Omicidi. La seconda fase, invece, è ambientata nei nostri giorni. All'inizio - sottolinea Villani - è una recluta che arriva dalla provincia meridionale, dalla costiera amalfitana, trovandosi sballottato a Milano. Si ritrova proiettato in una città che non sente e che non riesce ad accettare. E' un personaggio idealista".

Nella seconda parte del giallo Cavallo, invece, "è un uomo sull'orlo della pensione. Si è reso conto delle difficoltà che ci sono nel fare rispettare la sua idea di giustizia. Si è integrato a Milano perfettamente, ne è attratto e non se ne stacca più. Milano è la sua città, ama girarla a piedi", aggiunge Villani.

Non solo scavo psicologico nel protagonista, però. Villani, infatti, propone un vero e proprio 'cold case'. Nell'agosto del 1972 un giovane viceispettore Rocco Cavallo comincia a indagare sulla morte di una donna, il cui cadavere fatto a pezzi viene rinvenuto chiuso in una valigia abbandonata nel deposito bagagli della Stazione Centrale della metropoli lombarda. È soltanto con l’arrivo, anni dopo, della viceispettrice Valeria Salemi che Cavallo, diventato nel frattempo il 'commissario Cavallo', deciderà di riaprire le indagini, questa volta più che mai determinato a trovare il vero responsabile di un omicidio che per molto tempo si è portato dentro come un’ossessione. "Valeria Salemi è una poliziotta d'azione - dice Villani - che porta alla risoluzione del caso".

La storia con al centro la figura del commissario Cavallo rappresenta comunque l'inizio di una serie: "S to lavorando -afferma l'autore - ad una seconda inchiesta che si svolgerà in un'epoca intermedia tra la giovinezza professionale di Cavallo e la sua pensione. E' un racconto che avrà luogo negli anni '90, agli albori di Tangentopoli a Milano. Cavallo sarà un 50enne, arrivato nella fase della sua maturità". Si tratta di un lavoro che "completa la parabola iniziata in questo romanzo", conclude Villani.

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