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Festival: Guzzetti, dieci anni di Action Laiv, le arti per disegnare il futuro

01 giugno 2017 | 18.52
LETTURA: 4 minuti

 - Giuseppe Guzzetti
- Giuseppe Guzzetti

Le arti per disegnare un futuro fatto di giovani creativi prima e cittadini responsabili dopo. Il senso di Action Laiv, il festival dei laboratori di arti interpretative che si chiude oggi è questo. La scommessa è della Fondazione Cariplo che sul progetto Laiv investe da 10 anni prendendo per mano gli studenti delle scuole superiori della Lombardia e accompagnandoli lungo un percorso finalizzato ad esprimere se stessi attraverso i più diversi linguaggi espressivi delle arti performative, a mettersi alla prova come cittadini attivi all’interno della propria comunità di appartenenza e a confrontarsi con giovani imprenditori che hanno fatto della propria passione un mestiere.

''Il progetto -spiega all'Adnkronos il presidente della Fondazione, Giuseppe Guzzetti- punta ad affrontare una questione di educazione scolastica; mancano nei curricula scolastici i temi come la musica e il teatro. E attraverso queste arti aiutiamo i nostri giovani cercando di educarli al bello e al sensibile, a rispettare determinate regole, ma anche ad essere stimati cittadini''.

I temi centrali del Festival, articolato in otto giornate di teatro, musica e confronti sono stati imprenditorialità giovanile, cittadinanza attiva e innovazione culturale. A partecipare 112 istituti scolastici superiori della Lombardia e oltre 5000 persone tra docenti, operatori e studenti. Sul palco si sono viste performance di teatro, musica e teatro musicale che formano l’esito dei propri percorsi formativi utilizzando una grande varietà di linguaggi e proponendo originali soluzioni artistiche e tecniche. Metà di essi sono impegnati nel triennio Laiv mentre gli altri, pur avendolo già completato, portano avanti in autonomia i laboratori di arti dal vivo.

Dal 2014 molte scuole della rete Laiv hanno accettato la sfida di realizzare dei Project Work portando avanti oltre ai laboratori di arti performative anche un’attività progettuale ideata e gestita in autonomia dagli studenti a servizio del proprio territorio in chiave di cittadinanza attiva e mirata a offrire una prospettiva professionalizzante. Grazie ai Project Work gli studenti hanno l’opportunità di sviluppare competenze sociali, senso di imprenditorialità e di responsabilizzarsi di fronte alla comunità di appartenenza.

''Il progetto Laiv -spiega Guzzetti- nel corso del tempo si è arricchito di ulteriori contenuti, ha allargato lo spettro d'azione con iniziative che avessero un significato importante per i ragazzi. Per questo al festival quest'anno sono stati presentati in tal senso diversi progetti. Ne cito due: uno di una scuola di Omegna che ha organizzato una stagione concertistica facendo venire degli ospiti di caratura internazionale e uno di una scuola di Valmadrera che ha organizzato un corso destinato solo a un pubblico femminile e che si chiama 'smettila di non capire un tubo'''.

In sostanza il progetto Laiv, spiega il presidente della Fondazione ''non si limita a organizzare spettacoli e poi a fare questa rassegna, ma va a esplorare linguaggi espressivi nuovi, cerca di stimolare l'intelligenza dei nostri ragazzi, in funzione del fatto che sono agli ultimi anni di scuola e che poi dovranno fare una scelta: proseguire gli studi o entrare nel mondo del lavoro''.

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