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Cultura: rappresentanti scuole Roma per la prima volta nella Moschea

30 agosto 2017 | 17.47
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Dettaglio di una miniatura di Yahya al-Wasiti
Dettaglio di una miniatura di Yahya al-Wasiti

Per la prima volta i rappresentanti delle scuole di Roma si incontreranno nella Moschea della Capitale per confrontarsi sul tema delle religioni come sistemi educativi e sull'Islam in particolare . E' la terza ed ultima tappa di un percorso disegnato dalla presidente dell'Istituto di Psicologia Interculturale onlus, Antonella Castelnuovo, che nel 2015 ha messo a fuoco lo stesso tema con un approfondimento sull'ebraismo, nel 2016 sul cristianesimo e quest'anno sull'islam, scegliendo una location inedita quale è il principale luogo di culto della comunità musulmana nella capitale.

Il titolo della due giorni che si terrà il 6 e 7 settembre nella sala conferenze del Centro Islamico Culturale d’Italia (la grande Moschea di Roma appunto) è precisamente 'Le religioni come sistemi educativi: l’Islam'. Sarà Abdullah Redouane, il direttore del Centro Islamico, a prendere per primo la parola dando così il via ai tanti interventi che si soffermeranno sugli aspetti filosofici, approfondendo il rapporto fra tradizione e rinnovamento verso una mentalità islamica europea; sul background storico e sociale; sui risvolti educativi nella cultura della Nahda e sugli ambiti umanistico-letterari. Fra gli invitati a partecipare il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli e il direttore dell'ufficio scolastico della Regione Lazio Gildo De Angelis.

"Ebraismo, cristianesimo e Islam sono le tre religioni storicamente presenti in Europa ed è importante poterle approfondire assieme alle scuole per conoscere e comprendere i diversi modelli dell'accoglienza, per confrontarsi con gli apporti culturali di questi tre credi religiosi ma non certo sotto il profilo della fede o della politica, quanto piuttosto sotto il profilo dell'educazione", spiega Castelnuovo, che è anche docente di mediazione linguistico culturale presso il Master in Religioni e mediazione culturale all'Università Sapienza di Roma, che ha dato il patrocinio all'iniziativa.

"Non si tratta - prosegue la presidente - di una discettazione puramente teorica ma di uno spazio di approfondimento che ha uno scopo preciso: vorrei, infatti, che all'indomani del convegno le scuole facessero conoscere fra loro ragazzi di religioni diverse impegnandoli su un progetto comune con forti ricadute sociali ed etiche, volto cioè a migliorare la società di cui fanno parte tutti i ragazzi. L'ambiente potrebbe essere uno dei campi di sperimentazione". Un'idea per cominciare? "Beh, ripulire Roma o adottare un giardino della Capitale". Più concreto di così!

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