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In un libro la storia segreta dell'anti-Dracula

29 novembre 2017 | 19.41
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Copertina del libro di Gianmario Mattei
Copertina del libro di Gianmario Mattei

"Ultimamente la letteratura dà troppo spazio a personaggi dotati di poteri sovrannaturali cui l'essere umano non può attingere. Ecco perché il personaggio che ho creato ha dalla sua l'ingegno, la conoscenza e una enorme forza di volontà". Gianmario Mattei, l'autore di 'Van Helsing - una questione di famiglia' (Edizioni2000diciassette Editore, 244 pgg., euro 16) spiega così la sua scelta di parlare dell'anti-Dracula, il professor Van Helsing, e della sua famiglia, "citata da Bram Stoker in 'Dracula' - osserva - che, però, non ha scritto da dove Abraham Van Helsing abbia tratto le sue conoscenze. Da qui - racconta - è nata l'idea di costruire il personaggio e i suoi avi perché ad appassionarmi è stato il fatto che Van Helsing fosse una figura umana, senza poteri sovrannaturali dotato di conoscenze mediche e in parte esoteriche".

Tutto ha inizio, infatti, nel 1438, con un antenato di Abraham Van Helsing dallo strano nome di Boudjiewin Van Helsing il quale torna in patria per presenziare al fidanzamento della sorella Sonja con un ricco principe russo. È lì che lo attende il Fato. Appena sbarcato dalla Santa Trinidad, incontra una creatura dalle orrende sembianze e dagli occhi demoniaci, "il classico mostro della letteratura gotica. Da quel momento - racconta l'autore - inizierà il suo viaggio per ucciderlo con una compagnia che si formerà poco a poco". Un viaggio che "lo metterà a conoscenza di moltissime altre verità...come quella che i vampiri vivono da sempre miscelati agli uomini e non vengono scoperti perché sanno benissimo celarsi fra gli esseri umani".

Per scrivere questa avventura Mattei è partito "dall'assurdo che Abraham Van Helsing fosse esistito realmente". Poi ha ricercato "casi documentati di vampirismo su cui ha indagato la Chiesa nel 1430. Ma invece di parlare di Dracula - dice - io ho deciso di raccontare la storia di chi gli ha dato la caccia in tutta Europa e ne ho ricostruito le vicende che poi hanno portato al noto Abraham Van Helsing".

Mattei, al suo terzo libro, punta tutto sulla conoscenza e la forza di volontà del suo protagonista, Boudjiewin, convinto che si tratti di virtù che potrebbero renderci "una specie migliore dal punto di vista etico e filosofico" se venissero nutrite e usate di più.

Per l'autore, infatti, lo spazio che si è venuto a creare tra i personaggi letterari sovrannaturali "inventati senza alcuna relazione con la realtà e senza alcuna contestualizzazione, ci sta facendo perdere tutto il lavoro fatto dagli scrittori dalla fine del 1800 al 1950 i quali hanno dedicato la maggior parte delle opere all'introspezione dell'animo umano, (Tolstoj, Pirandello, Joyce, Pavese). Ed è così - osserva - che si trascura la possibilità vitale di conoscere noi stessi attraverso la letteratura".

Di qui la scelta di indagare sul professore Abraham Van Helsing partendo dal suo avo, medico anche lui, invece che su Dracula. "Ho una visione diversa dal mito del vampiro, da come è stato proposto finora", dice. Dracula, infatti, nel suo libro altro non è che "una creatura pericolosa, mortale devastatrice". Insomma, è il male tanto quanto Van Helsing è il bene "connotato da impegno volontà, senso etico".

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