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Libri: la Calabria della fede, da Hera al Culto Mariano 173 santuari in un volume

12 dicembre 2017 | 20.17
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Particolare della copertina di  'Santuari d'Italia. Calabria'.
Particolare della copertina di 'Santuari d'Italia. Calabria'.

La Calabria della fede, del rapporto con il sacro, con gli Dei prima, con Dio poi. E' quella che si ritrova nelle pagine di 'Santuari d'Italia. Calabria' (De Luca Editori D'arte), curato da Giuseppe Roma e Franca C. Papparella, presentato stasera a Roma nella Sala Mastai del Palazzo dell'Informazione AdnKronos.

Il volume censisce, presenta e colloca nel loro contesto culturale, religioso e storico i numerosi santuari sparsi su tutto il territorio calabrese. Nato per iniziativa dell’Associazione Amici di S. Francesco di Paola e di 'Brutium: i calabresi nel mondo', il libro è stato illustrato da Giovanna Capitelli, docente dell’Università della Calabria, che ha sottolineato anzitutto come non tutti i santuari del territorio, riconosciuti come tali dalla chiesa, sono stati inclusi nel volume: "Non per dimenticanza ma perchè la temperatura devozionale di alcuni oggi è bassa", è venuto cioè a mancare quel flusso di manifestazioni di fede che rende concretamente tale un santuario.

Un flusso che, ad esempio non è mai macato al sito di San Sosti, prima per venerare la dea Hera poi in nome del Culto Mariano, come documentato da reperti archeologici e da analisi antropologiche che collocano fin nell'800 residui del culto pagano nelle manifestazioni popolari legate a quello cristiano.

Alla presentazione romana sono intervenuti anche Mario Bozzo, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, che ha concorso alla pubblicazione, con Giorgio Otranto, presidente dell’Associazione Internazionale per le Ricerche sui Santuari, e André Vauchez, direttore onorario dell’École française di Roma, che hanno promosso la ricerca a tappeto sui santuari cristiani d’Italia il cui frutto è appunto la collana appena arricchita dalla pubblicazione sulla Calabria.

Il lavoro sui santuari calabresi, grazie ai saggi introduttivi che costituiscono la prima parte del volume ed alle schede che lo completano, è occasione per una lettura della storia della cultura religiosa e socio-antropologica del territorio regionale, vasto ed eterogeneo.

Un territorio ove "con l'eccezione del Santuario di San Francesco di Paola che è meta di un flusso di pellegrini internazionale, questi luoghi sono raggiunti da pellegrinaggi di piccolo e medio cabotaggio, che raccolgono cioè fedeli dalle aree vicinissime e vicine", ha sottolineato Capitelli.

La Calabria annovera dunque 173 santuari sparsi su tutto il territorio (65 in provincia di Cosenza, 23 nel territorio di Vibo Valentia, 24 nel catanzarese, 13 in provincia di Crotone e 48 in quella di Reggio Calabria). La disparità numerica di siti censiti nella Provincia di Cosenza, rispetto alle altre quattro è determinata dalla grande estensione del territorio che copre quasi la metà dell’intera superficie regionale.

La suddivisione, come per tutti gli altri volumi della collana, è per province, quindi per comuni, in ordine alfabetico. Le schede, sottoscritte dai singoli componenti il gruppo di ricerca, riportano: localizzazione geografica, diocesi e parrocchia di appartenenza, dedicazione ed eventuali culti preesistenti, oggetti di culto, provenienza dei pellegrini, rituali, miracoli, ex voto, notizie sulla struttura architettonica.

Ogni scheda comprende un rilevante corredo iconografico, bibliografico e archivistico. Seguono gli indici analitici: un repertorio dei luoghi e delle denominazioni dei santuari. Relativamente a quest’ultimo repertorio si evidenzia la segnalazione delle diverse intitolazioni che caratterizzano uno stesso santuario.

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