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80 anni dalle leggi razziali

A Torino fumetti choc sulla shoah

12 aprile 2018 | 15.53
LETTURA: 5 minuti

Un disegno di Giorgio Cavazzano per la mostra '1938-2018. Ottant'anni dalle leggi razziali in Italia'
Un disegno di Giorgio Cavazzano per la mostra '1938-2018. Ottant'anni dalle leggi razziali in Italia'

di Pippo Orlando

Mussolini accanto a Hitler fa il saluto fascista sopra una prigione improvvisata, piena di disperati, dove campeggia la scritta 'Negozio ariano'. E sempre il Duce che, seduto su una sedia, con sguardo severo disegna una stella a sei punte, simbolo degli ebrei, sul braccio di un bambino, mentre dietro di loro altri tre ragazzi aspettano il loro turno per essere marchiati. Sono alcuni dei disegni, spesso vere opere d'arte, che 155 fumettisti hanno realizzato per la mostra '1938-2018. Ottant'anni dalle leggi razziali in Italia' allestita al Museo del Carcere Le Nuove di Torino che oggi ha inaugurato la 22esima edizione di Cartoons on the Bay, il festival dell'animazione crossmediale e televisiva della Rai. Il logo scelto per l'esposizione, che rimarrà a Torino fino al 1 giugno per poi andare in giro per l'Italia e infine trovare uno spazio permanente al Museo Pitigliani di Roma, è quello di un bambino che solleva la manica della camicia mostrando la scritta '1938' tatuata.

Un argomento terribile come quello delle Leggi Razziali, raccontato attraverso il linguaggio immediato e sintetico del fumetto. C'è il supereroe che strappa le catene e apre il cancello con la scritta 'Arbeit Macht Frei', o il gerarca fascista ritratto con volto di maiale. Ma anche la storia della piccola Liliana Segre, oggi senatrice a vita, bloccata davanti alla scuola elementare da un soldato fascista che le indica degli inequivocabili vagoni ferroviari già pronti sui binari che conducono a un campo di sterminio. Le tavole in mostra denunciano il dolore delle vittime, l'atrocità degli aguzzini, ma anche l'indifferenza di chi, di fronte a quell'ignobile 'Manifesto della Razza' apparso sul Giornale d'Italia nel luglio del 1938, non reagì nascondendo la testa sotto la sabbia.

"Conservare la memoria in un Paese con l'Alzheimer è un atto rivoluzionario", dice un omino con l'immancabile pigiama a strisce e la stella a sei punte sul petto in uno dei fumetti esposti che, "con linguaggio nuovo e diretto ai giovani, vogliono ricordare una delle pagine più buie della storia italiana", ha detto il vice presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Giulio Di Segni. "Una pagina che purtroppo molti giovani non conoscono - ha aggiunto - perché nelle scuole non si arriva a studiare. Ma è bene che con un linguaggio nuovo e diretto alle giovani generazioni la si ricordi, perché quello che è accaduto può accadere di nuovo: il razzismo oggi è sulle prime pagine dei giornali".

Anche il luogo scelto dagli organizzatori della mostra - Rai Com con la collaborazione di Arf! - il Carcere Le Nuove di Torino, immerge il visitatore nel clima di orrore dei campi cui furono destinati gli ebrei italiani dopo la promulgazione delle Leggi Razziali. "Un luogo impressionante in perfetta contestualizzazione col tema della mostra - ha detto Roberto Nepote, presidente di Rai Com - che vuole consegnare ai giovani, attraverso i linguaggi del fumetto e del cartone a loro vicini, la memoria della storia di quel periodo. Un tema che guarda al passato ma che ci porta a riflettere sul nostro futuro".

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