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Polonia: il 2019 sarà l’anno di Gustaw Herling, l'Italia fu la sua seconda patria

21 luglio 2018 | 20.10
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Herling nel suo studio a Villa Ruffo
Herling nel suo studio a Villa Ruffo

L'anno 2019 sarà dedicato in Polonia alla memoria di Gustaw Herling (1919 - 2000) il celebre scrittore e saggista polacco, ex prigioniero del Gulag sovietico, esule dal dopoguerra in Italia, sua seconda patria. Lo ha deliberato ieri il parlamento di Varsavia, “a riconoscimento dell’opera e dell’azione di uno dei più grandi scrittori polacchi del XX secolo”, per invitare le istituzioni culturali a ricordare la vita e le opere di Herling, in concomitanza con il centenario della nascita.

Dal 1955 all'anno della sua scomparsa Herling visse a Napoli con la moglie Lidia, terzogenita di Benedetto Croce. E’ stato collaboratore della rivista “Kultura” a Parigi; di riviste e giornali italiani come “Tempo presente” di Ignazio Silone e Nicola Chiaromonte, “Il Mondo” di Pannunzio, il “Corriere della Sera” con la direzione di Giovanni Spadolini, “Il Giornale”, la “Stampa”, la “Fiera letteraria” e “Il Mattino”. La pubblicistica italiana di Herling raccolta in volume di prossima pubblicazione comprende 470 titoli. Nel maggio 1991 poté tornare nel suo paese: gli sono state conferite le lauree honoris causa dall’Università di Poznan (1991), Lublino (1997) e Cracovia (2000).

"Scrittore polacco, autore di Un mondo a parte. L’Italia fu la sua seconda patria", è quanto si legge sulla targa posta sulla facciata di villa Ruffo a Napoli, dove abitò ed ebbe il suo studio, il 20 novembre 2012: alla presenza dei Presidenti della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, della Repubblica di Polonia Bronislaw Komorowski e della Repubblica federale di Germania Joachim Gauck. Nel 2016 anche il nuovo presidente Polacco, Adrzej Duda, vi ha reso omaggio alla sua memoria.

"Il suo libro 'Inny swiat' (Un mondo a parte, Oscar Mondadori 2017) artisticamente perfetto, colmo di pietas umana e speranza, e' stato il primo nella letteratura mondiale a testimonianza del martirio dei prigionieri dei lager sovietici vissuta dall'autore appena trentenne", scrive la motivazione della legge del Parlamento di Polonia, ricordando anche il rammarico di Herling perché una parte dell'élite intellettuale europea per anni non ha voluto riconoscere la sua storia. A favore della legge hanno votato 420 deputati e senatori, 1 contrario. Nella legge si ricorda che la vita e l’opera di Herling sono “la testimonianza delle sofferenze e delle azioni di un uomo sopravvissuto ai tempi della violenza totalitaria e della crisi di valori”.

Prigioniero in un lager sovietico, soldato dell’esercito di Anders, partecipante alla battaglia di Monte Cassino, esule a Napoli, collaboratore di 'Kultura' e 'Radio Free Europe', sostenitore dell’opposizione polacca anticomunista, autore ammirato in patria e nel mondo del libro Un mondo a parte, di racconti e del Diario scritto di notte, editi in Italia da Feltrinelli e ora da Mondadori, Gustaw Herling “con straordinario coraggio racconta la tragedia di un uomo alla ricerca di un ordine morale e di verità”.

Viene altresì sottolineato che i racconti di Herling sono “narrazioni sui segreti metafisici del destino umano profondamente radicate nella cultura europea”. E il suo Diario scritto di notte è una cronaca straordinariamente originale, saggistica, personale della storia polacca ed europea del XX secolo, vista attraverso gli occhi di un esule in Italia, patriota polacco ed europeo”.

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