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Dai blog ai non-reportage, Zerocalcare al Maxxi

09 novembre 2018 | 17.41
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Zerocalcare, 'La profezia dell'Armadillo'
Zerocalcare, 'La profezia dell'Armadillo'

Poster, illustrazioni, copertine, lunghe strisce che svelano le creazioni immaginate da Michele Rech pseudonimo del fumettista Zerocalcare. Un itinerario alla scoperta del suo mondo, dalle immagini del blog creato nel 2011 ai 'non-reportage' dei suoi racconti tra cui quello del G8 di Genova del 2001. Un percorso arricchito dalle tavole originali dei suoi nove libri e da un lavoro site specific. Il tutto nel segno dell'Armadillo, il celebre personaggio creato dall'artista protagonista di quasi tutte le sue strisce e dei suoi libri. E' la mostra allestita al Maxxi di Roma 'Zerocalcare. Scavare fossati-Nutrire coccodrilli', la prima personale di Zerocalcare che potrà essere visitata nello Spazio Extra Maxxi da domani al 10 marzo 2019.

"Il fumetto - ha spiegato Giovanna Melandri presidente della Fondazione Maxxi nel corso della presentazione dell'esposizione - entra a pieno titolo delle linee di ricerca del museo. Abbiamo già ospitato degli straordinari disegnatori libanesi, nell'ambito di un altro progetto che si chiamava 'Home Beirut', ma questa è la prima mostra che dedichiamo al fumetto come uno strumento di espressione artistica che ha piena legittimità in un'istituzione come questa". Il lavoro realizzato da Zerocalcare presentato nella mostra, ha sottolineato ancora Melandri, può essere interpretato in base a diverse elementi: "Quello di Zerocalcare è un lavoro che ha in sé la cifra della denuncia politica, dell'ironia, della tenerezza, dell'indagine introspettiva e della riflessione sul mondo". Il percorso espositivo, curato da Giulia Ferracci e realizzato in collaborazione con Minimondi, si articola in quattro sezioni, 'Pop', 'Tribù', 'Lotte e Resistenze' e 'Non-reportage'.

La prima sezione, 'Pop', comprende illustrazioni a colori e strisce tratte dal blog Zerocalcare.it creato nel 2011. Attraverso questi racconti a sfondo autobiografico viene alla luce il ritratto della generazione alla quale appartiene l'artista. La sezione 'Lotte e Resistenze' presenta invece venti anni di produzione proponendo storie della vita quotidiana tra cui vicende legate ai movimenti di protesta, fatti di cronaca, politica. Eventi che oscillano dalle aggressioni dei gruppi neofascisti degli ultimi anni alle battaglie per i diritti civili passando per le manifestazioni antirazziste. Nella sezione 'Non-reportage' è riportato il racconto di fatti di cronaca nazionale e internazionale nati dalle esperienze personali di Zerocalcare, come il G8 di Genova che l'artista considera uno spartiacque nella sua vita. 'Tribù', infine, propone il racconto dell'attività di Zerocalcare nel mondo underground e punk.

"Mi fa molta impressione vedere le mie opere esposte in un museo come il Maxxi. Fino a qualche giorno fa ero abbastanza tranquillo ma adesso mi sta venendo molta ansia" ha detto Zerocalcare che ha aggiunto: "L'allestimento è bellissimo, è stato fatto un superlavoro. In mostra ci sono le tavole originali di tutti i libri e del blog, ci sono molti schizzi e materiali preparatori, c'è tutto il mio lavoro sulle locandine dei concerti, i manifesti per i centri sociali che non sono mai arrivati al grande pubblico. Ci sono, insomma, 18 anni della mia storia e non solo mia. Ed è questo l'aspetto che mi piace di più della mostra". Cresciuto nel quadrante est di Roma, in particolare a Rebibbia, Zerocalcare ha sottolineato che "una delle questioni più delicate è proprio che la mostra si fa a Roma Nord: in qualche modo la terra maledetta per tutto il resto della città. Sono cresciuto nella zona di Rebibbia. E' considerato un quartiere con un'aurea negativa ma chi ci abita sviluppa un forte senso di appartenenza. E' un quartiere in cui si avverte molta solidarietà e ci sono molte risorse umane".

Domani, dalle 14,30 alle 17,30 Zerocalcare sarà al Maxxi per firmare il catalogo. Alle 18,30 si svolgerà poi un confronto guidato da Marco Damilano, direttore dell'Espresso tra due attuali 'protagonisti' del museo: il fotografo Paolo Pellegrin, cui il Maxxi dedica un'antologia con 150 immagini per scoprire il percorso creativo e i temi che animano la sua ricerca, e appunto il fumettista Zerocalcare.

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