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Mostre: giovani stilisti italiani e l'omaggio al Kimono in Giappone

04 marzo 2019 | 18.17
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Una creazione del giovane stilista italiano Italo Marseglia
Una creazione del giovane stilista italiano Italo Marseglia

'Kimonomania: young italian designers pay tribute to Kimono'. La mostra curata da Stefano Dominella sarà dall'8 al 14 marzo all'Istituto Italiano di Cultura di Tokio. Si tratta di una evoluzione dell'esposizione 'Giapponizzati' in precedenza allestita nel museo del Castello di Santa Severa nel 2017, e nel museo della Chiesa di San Carlo, a Modena, nel 2018. 'Kimonomia' vuol sottolineare l’influenza che la cultura giapponese ha avuto ed ha sulla moda italiana, partendo dal viaggio di Hasekura Tsunenaga, figura emblematica, primo samurai-ambasciatore giapponese che, nel 1615, arrivò in Italia.

Approdò nel porto di Civitavecchia, importante teatro di scambi culturali e fu ospitato nel Castello di Santa Severa. L’elegante diplomatico indossava kimono abbinati a sontuosi drappi indiani e a cappelli alla romana. La mostra ripercorre, dunque, la suggestione che la cultura del Sol Levante ha esercitato e esercita sulla giovane creatività made in Italy e non solo. Fenomeno che, nel tempo, è stato legato al costume, alla società, all'economia.

Il fascino della cultura nipponica, sintetizzata dal kimono, irrompe con la sua autorevolezza sulla calma vittoriana contaminando oggetti, tessuti e stili di vita. Ma sono soprattutto i giovani designer contemporanei che hanno ripreso lo spirito e la cultura del Sol Levante. Usano il kimono e la materia come curiosità storica e intellettuale. E’ sul corpo vestito che si legge la storia. Un’elaborazione di un tempo lontano come artificio per una libera creatività.

I kimono, new couture, sono stati firmati per l'occasione da Italo Marseglia, esteta e studioso di forme che ama sovvertire e destrutturare, Santo Costanzo, sperimentatore, che ama dipingere i tessuti a mano con i colori luminosi di Mariano Fortuny, riprendendo le tecniche di pieghettatura artigiana con leggerezza ancestrale accanto a Silvia Giovanardi, Ivan Donev, Alessandra Giannetti, Andrea Lambiase, Gentile Catone, Christian Luongo, Francesca Nori e Fabrizio Moiani. Tutti affascinati dalla scoperta della cultura giapponese.

Come Tommaso Fux che ha studiato le armature dei Samurai in maniera dotta, elaborando e contaminando abiti dalla forte personalità. Sono in mostra anche capi creati da stilisti di chiara fama come Guillermo Mariotto per Gattinoni Couture, appassionato cultore del Giappone che ha interpretato, nei vari significati, il tema del 'Giapponismo' attraverso suggestive creazioni realizzate con le tecniche tipiche della couture italiana, il dipinto a mano, il drappeggio, il ricamo. Esposte come opere d’arte, sontuose cappe dalle forme rubate al kimono. In programma anche un omaggio al grande Teatro lirico con costumi provenienti dagli archivi storici del Teatro dell’Opera di Roma e dalla sartoria cineteatrale Annamode Costumes.

Nell’ambito della stessa iniziativa, inoltre, il 12 e 13 marzo sarà organizzato dall ’Ice - Agenzia per la Promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, lo 'Showcase' di 6 giovani stilisti selezionati dal Club della Creatività, ideato da Stefano Dominella, presidente della sezione Tessile, Moda e Accessori dell’Unione Industriali del Lazio, che presenteranno le proprie 'capsule collection' agli operatori giapponesi. Tra i designer, Ivan Donev, Silvia Giovanardi,Andrea Lambiase, Christian Luongo, Italo Marseglia, Francesca Nori.

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