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Torino: il 'Visibile invisibile' al centro di Biennale Democrazia

26 marzo 2019 | 20.12
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Gustavo Zagrebelsky, presidente della Biennale Democrazia
Gustavo Zagrebelsky, presidente della Biennale Democrazia

"Prima di contare le opinioni è importante dare la possibilità che si formino e si confrontino", diceva il politologo Luigi Bobbio. Ed è proprio all'insegna delle idee che si apre domani la sesta edizione della Biennale Democrazia. La manifestazione, arrivata ormai al decimo anno, è presieduta da Gustavo Zagrebelsky e avrà luogo a Torino da domani al 31 marzo. Il tema è stavolta 'Visibile e invisibile': sarà ospitata una rserie di riflessione, incontri, dibattiti, performance, su novità e distorsioni prodotte da un mondo "ad altissima visibilità", in cui però molto resta celato agli occhi della coscienza e della conoscenza.

"La grande quantità di immagini e dati a nostra disposizione -spiega il presidente di Bd- ci permettono di vedere posti remoti e di accedere a informazioni che fino a tempi recenti erano privilegio di pochi. Ciò non implica, però, un miglioramento della nostra capacità di analisi e conoscenza. Ci sentiamo spesso accecati; vediamo ma non sempre capiamo. Ci illudiamo che la rapidità della comunicazione ci mostri immediatamente il reale, ma dimentichiamo che vecchi e nuovi media continuano a selezionare, scegliere, mediare". Informazioni, immagini e dati, elaborati da tecnologie in continuo aggiornamento, infatti, sono divenuti il tessuto connettivo delle nostre esistenze. "Tuttavia -sottolinea Zagrebelsky- la logica della trasparenza democratica ci pare rovesciata: la vita dei cittadini è messa in mostra di fronte al potere e non viceversa".

Molti sono gli interrrogativi suscitati da questa situazione: come mutano le relazioni umane e sociali, come cambia la politica nell’epoca dell’esibizione, della celebrità, della fiction, delle emozioni vissute 'in diretta', che trasformano la realtà in 'reality'? Quali e quanti fenomeni sociali sono di fatto oscurati dal surplus informativo? Come fronteggiare vecchi e nuovi poteri invisibili, capaci di condizionare individui e collettività, coperti dal velo della segretezza? "Chi intenda uscire dalla posizione di semplice spettatore di fronte alla crisi della democrazia, ogni giorno più profonda, non si accontenta di guardare -precisa ancora il giurista- Affinché le società democratiche possano recuperare prospettive di futuro occorrono strumenti per comprendere, spazi di scelta, obiettivi da perseguire". Perciò il tema della sesta edizione è articolato in tre percorsi tematici: 'Luci e ombre', 'La società della trasparenza', 'Dal tramonto all’alba'.

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