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In "Quando guardi il mondo e non lo vedi" Ziya Tong racconta 'le verità nascoste'

30 novembre 2020 | 13.52
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Nel 1954 un asteroide colpì la terra. Un evento clamoroso e dimenticato, che il 30 novembre di quell’anno sconvolse la vita di Ann Hodges, all’epoca 34enne, che fu colpita da un meteorite mentre si trovava in casa, a Sylacauga in Alabama. I danni furono lievi, giusto un grosso livido sul fianco. Proprio da quell’episodio, che fa luce ancora oggi su qualcosa di importante, prende le mosse Ziya Tong, celebre divulgatrice scientifica e volto di Discovery Channel in Nord America, nel suo libro 'Quando guardi il mondo e non lo vedi', edito in Italia da Aboca Edizioni (pag 453, €22) e da poco arrivato in libreria. Il libro descrive “le verità nascoste, i punti ciechi e le pericolose illusioni che influenzano la nostra vita”. In poche parole, la “bolla della realtà”. Tendiamo a pensare che si deve vedere per credere, ma sono tantissime le cose che, a occhio nudo, non riusciremo mai a percepire. E inoltre anche le nostre convinzioni più ferme possono essere rovesciate.

Ziya Tong nel suo straordinario libro, profondo e incatalogabile, in bilico tra la scienza e la filosofia, tra la fisica e la psicologia, racconta tutto ciò che l’uomo sceglie di non conoscere: da ciò che ci è precluso perché troppo grande e distante (come il cosmo, che si manifestò nell’appartamento di Ann Hodges) o l’infinitamente piccolo, un modo di microbi e particelle che alimentano la nostra esistenza senza che ci prestiamo caso.

E oltre ai limiti fisici della nostra vista, i “punti ciechi biologici” della nostra specie, ve ne sono molti altri che abbiamo costruito da soli. I “punti ciechi della società”, uno schermo protettivo che l’uomo ha eretto contro i pensieri che sembrano eludere il nostro controllo e ci lascia continuare a curarci dei nostri interessi e delle nostre vicende quotidiane. Ad esempio, nota Tong, nella nostra epoca ci sono telecamere dappertutto, se si eccettuano le aree di provenienza del nostro cibo e della nostra energia e quelle di destinazione e smaltimento dei nostri rifiuti. Come è possibile che la specie più potente del pianeta abbia scelto di non vedere nulla dei processi che la mantengono in vita?

È possibile che nel Regno Unito un giovane adulto su tre ignori che siano le galline a fare le uova, e che un terzo dei bambini crede che il formaggio cresca sulle piante? Perché la maggior parte delle persone non si interroga sulla forma, il funzionamento e l’origine dell’energia che alimenta le nostre auto e le nostre case? Infine, spiega Tong, siamo eccezionalmente ciechi rispetto a ciò che buttiamo. Non solo rifiuti tossici e spazzatura – una mole inconcepibile – ma anche i nostri stessi escrementi, una sorta di gigantesco rimosso psicologico collettivo. Dieci punti ciechi quindi, quelli biologici che possiamo superare grazie alla scienza, e quelli collettivi indotti da una “cecità volontaria”. Senza scordare l’importanza dei punti ciechi trasmessi dai genitori ai figli, concezioni del mondo e convenzioni sociali che appaiono naturali e inevitabili ma che sono state semplicemente trasmesse nel passaggio tra generazioni.

E questo che ruolo ha nel rapporto con l’attuale crisi ambientale e climatica? “In qualche remoto angolo delle nostre menti ci deve essere la consapevolezza di vacillare sull’orlo di un abisso (…). Che le cose vadano male lo sappiamo tutti, ma il fatto di vivere in una bolla comporta che per il momento si riesca a ignorarlo”. Ziya Tong ha passato più di dieci anni a contatto con i principali scienziati e pensatori del mondo, attingendo da loro informazioni e conoscenze, combinandole come i pezzi di un puzzle per far luce in modo chiaro su quanto l’umanità ha scelto di ignorare.

Ziya Tnog, conduttrice televisiva molto amata e premiata, si è fatta conoscere su Discovery Channel dove, fino al 2018, ha condotto il programma “Daily Planet”. Ha collaborato con Wired ed è stata la corrispondente di NOVA ScienceNOW. Nel 2020 è stata eletta nel consiglio internazionale del WWF.

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