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Cybersicurezza: l'esperto Razzante, 'attacco filo russo? Aspettiamocene di più dirompenti'

23 febbraio 2023 | 20.05
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(Ranieri Razzante)
(Ranieri Razzante)

"L'attacco di hacker filo russi non mi meraviglia anzi dobbiamo aspettarcene di nuovi e più dirompenti. E' gravissima la ritorsione attraverso il web, è la nuova guerra ibrida della quale parliamo da tempo". Lo afferma all'Adnkronos Ranieri Razzante, esperto di regolamentazione cyber e direttore crstitaly.org all'indomani dell'attacco hacker a diversi siti italiani tra cui siti del governo e istituzionali, di banche e di alcune imprese.

"Il sostegno dell'Italia e di tutti gli Stati della Nato e dell'Ue all'Ucraina deve essere controbilanciato da un incremento dei sistemi di difesa e sicurezza non solo per terra, per aria e per mare, come già si sta facendo, ma il nuovo dominio delle guerre è quello cyber. Il nostro Paese è attrezzato ma siamo lontani anche in Europa da una protezione che si possa ritenere significativa", prosegue Razzante. "C'è una strana tendenza che ritengo pericolosa e che non comprendo a una sottovalutazione o una semplificazione di questa attacchi DDoS e si tendono a derubricare come attacchi che non creano grandi problemi, non installano malware, non comportano richieste di riscatto, ma bloccano solo temporaneamente il funzionamento di siti - sottolinea l'esperto - Io direi invece di stare molto attenti perché stavolta sono state attaccate anche strutture della Difesa, non è prima volta, ma la valenza dimostrativa di queste operazioni è di altissimo livello. E' giusto che gli attacchi non hanno raggiunto nessun risultato ma devono essere neutralizzati in pochi minuti o non resi possibili perché l'attacco DDoS è molto banale se si vuole e per la sua riuscita non servono strumenti sofisticati".

L'esperto interviene anche sulla decisione della Commissione Europea di "sospendere" l'uso dell'applicazione TikTok sui telefonini e gli altri apparecchi 'corporate' e anche sui device personali registrati per accedere ai propri servizi mobili. "La sicurezza informatica non si preserva impedendo l'uso di app o degli strumenti e dispositivi che tutti noi adoperiamo nel quotidiano, bensì migliorandone le capacità predittive e le tecniche di protezione. Credo inopportuna la decisione della Commissione europea, qualunque sia l'app vietata e qualsiasi sia il testo, un libro, una tv che venga interdetta alla visione dei dipendenti", sottolinea.

"Voglio augurarmi si tratti del disinstallo di TikTok dai telefonini aziendali in dotazione ai dipendenti e ai funzionari per motivi di lavoro e che non si tratti di quelli personali perché questa cosa nel nostro Paese non sarebbe ad esempio possibile farla - conclude Razzante - La privacy resta sacrosanta: ognuno ha il diritto di tutelarla come vuole e i limiti all'uso degli strumenti elettronici sono imposti dalle autorità garanti della privacy".

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