Gli artisti italiani continuano a macinare risultati d'asta sorprendenti in tutte le maggiori piazze internazionali, mentre le nostre case d'aste rimangono a 'boccia asciutta'. Tra i protagonisti celebrati ci sono Balla, Boccioni, De Chirico, Morandi, Capogrossi, Fontana, Burri, Manzoni e Castellani fino a Pistoletto, Boetti, Dadamaino e Scheggi
Gli artisti italiani continuano a macinare risultati d'asta sorprendenti in tutte le maggiori piazze internazionali, mentre le nostre case d'aste continuano a rimanere a 'boccia asciutta'. Le eccellenze del “made in Italy” vengono contese a prezzi da capogiro in giro per il mondo, alcuni vivendo un momento di sorprendente riconsiderazione, come dimostrano l’attenzione dei principali musei internazionali nonché le ultime edizioni londinesi delle “Italian Sales” e le aste di New York. Tra i protagonisti celebrati nelle aste ed esposizioni internazionali, ci sono Balla, Boccioni, De Chirico, Morandi, Capogrossi, Fontana, Burri, Manzoni e Castellani fino a Pistoletto, Boetti, Dadamaino e Scheggi.
Le case d'aste di tutto il mondi, quindi, fanno affari d'oro con le vendite degli artisti italiani, mentre le nostre nel 2014 hanno visto solo una leggera ripresa. Il fatturato delle casa d'asta italiane ha raggiunto i 190 milioni di euro nel 2014. Leader di mercato è risultata la Pandolfini di Firenze con quasi 30 milioni euro, seguita da Meetin Art di Vercelli, mentre al terzo posto si piazza l'internazionale Sotheby's. Al quarto posto c'è la Cambi di Genova con 5,4 mln di euro. In quinta posizione si attesta Il Ponte.
Le case d'aste italiane lamentano la difficoltà all'esportazione delle opere, non solo di antiquariato, ma anche di artisti scomparsi da poco, ma con opere prodotte negli anni Sessanta.