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Da cantante a reclutatore di bambini soldato, la storia del saudita Maher

21 luglio 2014 | 13.12
LETTURA: 3 minuti

Voleva lasciare "un segno nella società", e per questa ragione ha lasciato la carriera artistica per diventare prima imam in una moschea di Riad e poi combattente in Siria e Iraq, unendosi ai miliziani dell'Isil

La foto di Maher Mashaal al-Shuwaib pubblicata sul quotidiano Al-Hayat
La foto di Maher Mashaal al-Shuwaib pubblicata sul quotidiano Al-Hayat

Londra, 21 lug. (Aki) - Dalla carriera di artista a quella di jihadista, da imam in una moschea di Riad a combattente, in Siria e in Iraq, anche per contribuire alle campagne di propaganda dello 'Stato islamico dell'Iraq e del Levante' (Isil) per il reclutamento di bambini soldato siriani. E' la storia - raccontata dal quotidiano panarabo di Londra Al-Hayat - di Maher Mashaal al-Shuwaib, saudita 25enne, con alle spalle una laurea in Sharia islamica conseguita in Arabia Saudita e un curriculum da artista.

"Lasciare un segno nella società" era il sogno di Maher, come lui stesso aveva dichiarato una volta in un'intervista televisiva. Il giovane - scrive Al-Hayat - prestava la sua voce tanto alla causa religiosa quanto a quella artistica, il suo era un volto noto sia sui canali islamici che sui palchi dei teatri. Ma a un certo punto, Maher decide di 'cambiare vita' e nel mese di aprile dello scorso anno sarebbe diventato Abu al-Zubair al-Jazrawi.

In Siria, Abu al-Zubair si unisce ai miliziani dell'Isil, tra le cui fila già militava un suo collega, Raid Fahd, che però all'inizio di quest'anno è tornato nel regno "dopo aver capito chiaramente a che tipo di organizzazione si era legato", spiega il giornale.

Abu al-Zubair inizia così a prestare il suo talento di cantante e commediante alle campagne di propaganda dell'Isil, in particolare per il reclutamento dei bambini siriani. I miliziani dello Stato islamico "non sono dei sanguinari, ma amano divertirsi", avrebbe detto l'ex imam di Riad in un video registrato ad Aleppo.

In Iraq, dove si sarebbe trasferito di recente dopo alcuni mesi di combattimento nelle città siriane, Abu al-Zubair avrebbe partecipato alle celebrazioni per l'insediamento di Abu Bakr al-Baghdadi, il leader dell'Isil, come califfo autoproclamato dello Stato islamico e sarebbe diventato imam di una moschea.

La vicenda di Abu al-Zubair non è diversa da quella di tanti giovani che hanno deciso di cambiare vita e aderire alla causa jihadista. "Nessuno può negare l'influenza esercitata dagli elementi dell'Isil sui giovani, soprattutto alla luce dello scarso controllo, a partire dalle famiglie fino alle scuole e alle moschee", ha spiegato ad Al-Hayat il criminologo saudita Yousef al-Ramih, secondo il quale non si fa abbastanza per tutelare quella che ha definito la "sicurezza ideologica" dei ragazzi.

"La nostra società ingigantisce i problemi comportamentali come la dipendenza dalle droghe, dimenticando le deviazioni ideologiche", ha aggiunto l'esperto, che è consigliere di sicurezza per la regione di al-Qassim, nel centro dell'Arabia Saudita.

In particolare, "le moschee non parlano in modo esplicito del pericolo rappresentato dall'Isil. E' giunto il momento che sia chiarito l'impatto che esercita sui giovani", ha precisato Ramih, sottolineando come questa organizzazione "sfrutti la religione in modo errato".

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