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Da 'Capitan Findus' a 'ballista d'acciaio': quando il M5S non amava Letta

13 marzo 2021 | 13.00
LETTURA: 3 minuti

Consensi fra i 5S per l'approdo del dem alla guida del Pd, ma c'è stato un tempo in cui i pentastellati non sono stati teneri con lui

Alcuni dei post su Letta apparsi negli anni sul Blog M5S
Alcuni dei post su Letta apparsi negli anni sul Blog M5S

L'approdo di Enrico Letta alla guida del Partito democratico raccoglie consensi anche all'interno del Movimento 5 Stelle, che guarda al futuro leader dem come a un interlocutore affidabile per rinsaldare l'asse politico M5S-Pd nel solco del lavoro di Nicola Zingaretti. Da Giuseppe Brescia a Sergio Battelli, i grillini esprimono soddisfazione per la scelta di Letta e parlano di "percorso comune" da proseguire insieme: tra le file pentastellate inoltre sono in molti a ricordare che fu proprio il governo Letta, anche per la forte spinta del M5S, ad abolire il finanziamento pubblico ai partiti.

Eppure in passato i 5 Stelle non sono stati teneri nei confronti di Letta. Erano i tempi del 'vaffa', si dirà: altra congiuntura politica, altra stagione, i cui reperti sono però ancora rinvenibili nell'archivio del Blog delle Stelle, l'house organ grillino. E' datato 10 maggio 2013 un post dal titolo "Capitan Findus Letta si tiene i soldi". Si parla di tagli ai costi della politica: "Un mantenuto dalla politica dal 1996, Enrico Letta, ci fa lezioni di morale", ringhia il Blog. "Non accettiamo lezioni da una persona che si tiene stretta i 46 milioni di euro di rimborsi elettorali del pdmenoelle, mentre il MoVimento ha rinunciato a 42, e i cui parlamentari prendono lo stipendio pieno, mentre quelli del M5S se lo sono già dimezzato".

Si va poi da "Le mille balle blu di Letta" con tanto di hashtag #LettaMente (5 novembre 2013) a "Letta ballista d'acciaio" (7 novembre 2013), passando per il post "Letta mente sempre due volte". E ancora: "Letta pidiellino ad honorem" (2 ottobre 2013), "Il ballo del pinguino di Letta con i finanziamenti pubblici ai partiti" (23 luglio 2013), "Letta, facce Tarzan" (26 giugno 2013) - post nel quale l'ex premier viene apostrofato come "il Nipote di suo Zio".

Ma non finisce qui. Il 12 novembre 2013 Beppe Grillo bolla Letta come "il novello Quisling italiano", ovvero "il collaborazionista norvegese al servizio dei nazisti durante l'ultima guerra mondiale": "il suo - scriveva il garante pentastellato - è un governo fantoccio che rappresenta gli interessi di Stati stranieri e non dell'Italia... Quisling Letta non ha fatto nulla per risollevare il Paese. Gli ordini li prende dall'estero. E' un procuratore fallimentare che deve garantire i creditori".

Il 4 ottobre 2013 Grillo se la prende con i "chierichetti di De Mita": "I gemelli del crack Letta&Alfano non li ha eletti nessuno, sono stati nominati da Berlusconi e Bersani, da soli non prenderebbero un voto. Hanno aumentato l'Iva, la Tares, inserito la Service Tax e probabilmente ci terremo anche l'Imu... Capitan Findus Letta sembrava Churchill, ma era solo il nipotino di suo zio (Gianni) e di suo nonno adottivo (Napolitano)".

E se oggi 'Il Fatto Quotidiano' rispolvera un giudizio espresso "parecchi anni fa" da Gianroberto Casaleggio su Letta ("è l'unica persona che stimo nel Pd"), d'altro canto non si può non ricordare il post del 9 agosto 2013 "Porcellum e Superporcellum", accompagnato da un fotomontaggio che vede Roberto Calderoli e Letta raffigurati come maiali.

"Con questi non ci mescoleremo mai" fu invece la risposta di Grillo - datata 25 aprile 2013 - all'appello rivolto dall'allora premier incaricato ai capigruppo Roberta Lombardi e Vito Crimi durante le consultazioni alla Camera (trasmesse in diretta streaming) affinché il M5S "scongelasse" la sua presenza in Parlamento. Acqua passata. Domani l'assemblea del Pd incoronerà Letta come nuovo segretario, con il plauso del pentastellati. Poi avanti col "percorso comune" (di Antonio Atte)

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