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Sostenibilità: l'economia che genera benessere, modelli virtuosi in Italia

09 marzo 2016 | 14.05
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Sostenibilità: l'economia che genera benessere, modelli virtuosi in Italia

Conciliazione lavoro-famiglia, sostegno alle lavoratrici in maternità, assicurazione medica integrativa, servizi time-saving. Nuove forme di welfare si fanno strada in Italia, riguardano imprese diverse tra loro, ma accomunate dalla possibilità di generare benessere per lavoratori e comunità.

Multinazionali, grandi gruppi bancari, aziende manifatturiere, imprese sociali e onlus: modelli virtuosi di cui si è parlato in occasione del convegno "Oltre il profit" alla Camera dei Deputati, promosso dal Centro Nazionale per il Volontariato insieme ad Aggiornamenti Sociali e Valore D

"La forma più recente di questo tipo di approccio sono le società benefit, istituite con la Legge di Stabilità - spiega Edoardo Patriarca, presidente del Centro Nazionale per il Volontariato - ma parliamo anche di pratiche più assodate come il volontariato di impresa, la responsabilità sociale di impresa e il welfare aziendale. Dimensioni che si intrecciano a cui dobbiamo guardare con attenzione e che devono essere tutelate e valorizzate".

Tante le storie aziendali positive che sono state raccontate nel corso del convegno. C'è Clinica Mediterranea Spa, struttura ospedaliera con 180 posti letto ed oltre 400 lavoratori, che da quattro anni con Mondo Donna offre un luogo di incontro con esperti di settore e associazioni che affrontano sul territorio tematiche di salute con l'obiettivo di accrescere le competenze necessarie affinché cittadini, pazienti e professionisti siano attivamente coinvolti nelle decisioni che riguardano la propria salute al fine di migliorare il proprio ambiente sociale e politico.

C'è "Picture of Life" di Manfrotto, progetto che dà riscatto, attraverso la fotografia, a persone vittime di disagio o esclusione; c'è l'associazione Pianoterra che sostiene le famiglie più vulnerabili intervenendo su madri e bambine per spezzare la catena generazionale del disagio; “Francesco e Chiara” è un'impresa sociale che in provincia di Modena svolge servizi di assistenza per non autosufficienti, nata dall’incontro tra un frate e l’Ordine Francescano, che disponeva di un immobile in disuso e un gruppo di professionisti.

Chimar è un'azienda con 22 stabilimenti, un fatturato che supera i 40 milioni di euro, e da anni si impegna per dare la migliore qualità della vita e del lavoro ai propri collaboratori sviluppando, all’interno dell’azienda, un progetto per la qualità della vita dei lavoratori; il Banco Popolare dedica attenzione ai propri 17.500 dipendenti, mediante politiche di formazione, di welfare e di assistenza sanitaria integrativa di elevata qualità, sperimentando su alcuni territori il modello di “Smart Working”.

Insomma, i modelli virtuosi in Italia ci sono, ma andrebbero sostenuti e facilitati. Secondo una recente indagine del Censis, infatti, solo il 49% delle nostre imprese adotta forme flessibili degli orari di lavoro, a fronte del 51% in Francia, il 55% in Spagna, il 58% in Germania, il 70% in Danimarca e Regno Unito, l'83% in Finlandia. E così, sono quasi 450.000 le famiglie in cui uno dei componenti, quasi sempre una donna, ha dovuto ridurre il proprio orario di lavoro per prendersi cura dei figli e 350.000 persone hanno rinunciato, per lo stesso motivo, a cercare lavoro.

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