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L.stabilita’: da consulenti lavoro allarme sgravi, 300.000 posti in meno

09 dicembre 2014 | 11.37
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La manovra finanziaria contiene la soppressione di una norma che potrebbe rivelarsi fatale per gli artigiani di tutt’Italia e per tutti gli imprenditori del Sud, mettendo a rischio oltre 300mila posti di lavoro nei prossimi tre anni, come denunciano i consulenti del lavoro nel parere n.5/2014 della Fondazione Studi, ribadendo anche la necessità di revisione delle regole sugli sgravi contenute nella nuova norma.

L.stabilita’: da consulenti lavoro allarme sgravi, 300.000 posti in meno

La legge di stabilità 2015, appena approvata dalla Camera e ora al vaglio del Senato, rischia di creare un grosso danno alla già critica situazione occupazionale del nostro Paese. E' quello che denunciano i consulenti del lavoro nel parere n.5/2014 della Fondazione Studi, ribadendo anche la necessità di revisione delle regole sugli sgravi contenute nella nuova norma.

"Sono a rischio oltre 300mila posti di lavoro nei prossimi tre anni -stimano i consulenti del lavoro- visto che la manovra finanziaria contiene la soppressione di una norma che potrebbe rivelarsi fatale soprattutto per gli artigiani di tutt’Italia e per tutti gli imprenditori delle regioni del Sud. Gli sgravi previsti per le assunzioni a tempo indeterminato, nelle previsioni della legge di stabilità (art. 12), andrebbero a sostituire quelli previsti dalla legge 407/90".

Una sostituzione dannosa, per i consulenti, che ricordano come con la legge 407/90 siano stati avviati "in questi 24 anni alcuni milioni di rapporti di lavoro, particolarmente dagli artigiani su tutto il territorio e dai datori di lavoro del Mezzogiorno per i quali vige lo sgravio contributivo del 100%".

"Ove non dovesse essere introdotta nell'ordinamento una norma che consenta di ottenere un impatto economico-sociale identico -si legge nel parere della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro- si avrebbero immediate ripercussioni sui già pessimi livelli occupazionali. Lo sgravio contributivo per i neoassunti (3 anni di esenzione dai versamenti Inps), infatti, è molto meno vantaggioso delle previsioni della legge 407/90 che fino a oggi, con varie modifiche, ha regolato le assunzioni agevolate e che sarà abolita con la legge di stabilità".

Attualmente tramite la legge 407/90 vengono avviati al lavoro circa 130 mila lavoratori all'anno, nonostante il periodo di grave crisi. "In sostanza è al momento -osservano i consulenti del lavoro- l'unico, o quasi, strumento normativo utilizzato che produce occupati. La perdita secca del prossimo triennio, in assenza di identici vantaggi contributivi, sarebbe dunque di oltre 300 mila unità".

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