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Da Electrolux a Temini Imerese, al Mise 160 tavoli di crisi 'aspettano' Guidi

24 febbraio 2014 | 14.51
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Da Electrolux a Temini Imerese, al Mise 160 tavoli di crisi 'aspettano' Guidi

Roma, 24 feb. (Labitalia) - Fiat Termini Imerese e Alcatel, Italtel ed Electrolux. Sono solo alcuni dei dossier più 'scottanti' sulle crisi aziendali che il neo ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, trova sul tavolo al suo insediamento. Come spiegano a Labitalia fonti qualificate del ministero, infatti, i tavoli aperti all'unità di gestione delle crisi industriali del ministero, e che si sono riuniti almeno una volta nel corso di un anno, sono 160 da Nord a Sud. Tra queste le più importanti sono circa un centinaio. Vertenze come Fiat Termini Imerese, Alcatel, Italtel, Electrolux, Irisbus, e che interessano oltre centomila lavoratori.

Alcune delle vertenze nei mesi scorsi hanno trovato sbocchi positivi. "Con Indesit, che aveva annunciato quasi 1.500 esuberi -spiegano le fonti- siamo riusciti ad azzerarli, e speriamo di arrivare a questa soluzione anche con Electrolux. La Bridgestone che aveva deciso di chiudere a Bari, ha riaperto lo stabilimento. E con la Natuzzi, che aveva annunciato 1.700 esuberi, siamo riusciti alla fine non solo ad evitare i licenziamenti, ma anche ad avere un piano industriale con il rientro in Italia della produzione di divani che si realizzavano in Romania".

E ancora in questi giorni, proseguono, "abbiamo evitato la chiusura dello stabilimento del Gruppo Ferretti a Forlì, che avrebbe portato la perdita di tanti posti di lavoro, e poi abbiamo chiuso positivamente l'accordo per la cessione dello stabilimento Pirelli di Figline Valdarno".

Nonostante i risultati positivi, però, al Mise restano sul tappeto vicende che riguardano centinaia di lavoratori e che si trascinano da anni. "Stiamo cercando di trovare una soluzione positiva su Temini Imerese e su Irisbus di Avellino, sul quale ci aspettiamo novità nelle prossime settimane", sottolineano.

Per affrontare al meglio le crisi, spiegano però dal ministero, "servono nuovi strumenti, attualmente facciamo le battaglie a mani nude: servono non solo risorse economiche per le aziende, ma anche la possibilità di agire sinergicamente con il sistema finanziario, le banche, e con gli atri soggetti che si occupano di imposte e lavoro". "C'è necessità che tutti questi attori siano presenti ai tavoli per capire al meglio le vertenze e arrivare più brevemente a una loro soluzione", concludono.

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