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Da Mefo-bill a patacones: la 'galassia' delle monete parallele

08 giugno 2019 | 17.55
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(Fotogramma)
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(di Luana Cimino) - Dai Mefo-Bill emessi dalla Germania nazista negli anni '30 ai 'patacones' argentini introdotti nel pieno della crisi dei tango-bond, dai Wir svizzeri ai nostrani Sardex: la galassia delle monete parallele è abbastanza circoscritta e storicamente affonda le radici nei casi di gravi carenze di liquidità.

Un tema che trova più detrattori che sostenitori e tornata alla ribalta con la proposta dei mini bot per pagare i debito della Pa lanciata dal presidente della commissione Bilancio alla Camera il leghista Claudio Borghi e bocciata a stretto giro di posta dal presidente della Bce Mario Draghi e dal ministro dell'Economia Giovanni Tria. Il motivo della levata di scudi del Tesoro e della Bce è chiaro: nella zona euro non possono esserci monete parallele, qualunque extra-conio sarebbe illegale o sarebbe l'anticamera dell'uscita dall'euro.

Emesse in rari casi di crisi finanziaria, tra le monete parallele del passato ci sono i Mefo-bill della Germania nazista. Ribattezzati cosi dal nome della Metallurgische Forschungsgesellschaft, della società-veicolo creata per l’emissione, questi titoli finanziarono la spesa statale e il riarmo da parte del regime di Hitler. Più recentemente sbarcarono sul mercato argentino i 'patacones', all'italiano 'patacca', ma in realtà il nome deriva da un'antica valuta locale. Emessi con una serie di provvedimenti di emergenza attuati tra il 2001 e il 2002 nella provincia di Buenos Aires, sono stati creati come forma di moneta parallela per tentare di contenere l'enorme crisi finanziaria.

Ma tra i casi di moneta fiscale c'è anche il Wir Svizzero. Nato negli anni Trenta come iniziativa di mutuo soccorso tra imprese per fronteggiare la crisi economica legata alla Grande Depressione, il Wir locale è una moneta complementare utilizzata gli esercenti appartenenti ad un circuito. Nel 1998 il gruppo ha cambiato il suo nome in Wir Bank.

In Italia c'è invece l'esperienza del Sardex, la moneta complementare nata in Sardegna sulla scia della crisi economica del 2009 che oggi conta circa 4000 imprese associate al circuito, 700mila transazioni, più di 350 milioni di euro (in crediti Sardex) di giro d’affari complessivo.

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