L'Erma di Socrate del Museo archeologico nazionale di Napoli sarà la prima opera d'arte italiana ad essere esposta nel Palazzo della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del Lussemburgo che custodisce nella sua collezione permanente numerosi capolavori provenienti da tutto il continente. Il prestito della durata di 18 mesi fa parte del progetto Obvia di disseminazione dell'immagine del Mann adottato dal direttore Paolo Giulierini e coordinato dalla ricercatrice universitaria Daniela Savy. Giovedì 9 febbraio alle ore 17.30 l'Erma di Socrate sarà accolta nel palazzo lussemburghese con una cerimonia ufficiale presieduta dal giudice italiano Antonio Tizzano, vice presidente della Corte.
"Riteniamo questo prestito altamente significativo - spiega Giulierini che accompagnerà l'opera in Lussemburgo - l'Erma di Socrate dialogherà simbolicamente con i 28 Stati membri dell'Unione Europea rappresentati dai giudici e dai funzionari che popolano il palazzo insieme alle migliaia di persone che vi si recano. L'Italia non aveva mai prestato un’opera e ci siamo con piacere attivati individuando l'Erma di Socrate, un capolavoro della collezione Farnese, proprio per il suo riferimento alla funzione giudiziaria che appare nella celebre iscrizione".
Il giudice Tizzano dichiara: "Finalmente possiamo ospitare qui a Lussemburgo, dopo una lunga attesa, questa importante opera del Museo della mia città. L’Italia, Napoli in particolare, con tutte le loro ricchezze artistiche, non potevano essere assenti tra i tanti generosi donatori di opere d’arte alla nostra Corte, e quindi ringrazio vivamente Giulierini per aver posto rimedio a questa per me penosa lacuna, con un segnale di dinamismo e di modernità da parte del Museo Archeologico".
"Spero - aggiunge Tizzano - che la cerimonia del 9 febbraio apra la via ad una fruttuosa collaborazione, che potrà continuare con altri prestiti o nelle forme volta a volta più appropriate, perché un po’ d’Italia, e soprattutto un po’ di Napoli, possano essere presenti in quella che da oltre 60 anni è la culla giudiziaria dell’Europa".
Il progetto di Comunicazione Obvia (Out of boundaries viral art dissemination), spiega Daniela Savy, ricercatrice di Diritto dell'Unione europea e docente di Diritto europeo dei beni culturali, "è un progetto universitario adottato del Mann che nasce da un protocollo d’intesa, di cui sono responsabile, tra l'Università 'Federico II' ed il Museo archeologico per la promozione dell'immagine del Museo sul piano nazionale ed internazionale ai fini dell’audience development, sia mediante la produzione e disseminazione di 'arte per l’arte': opere di artisti che forniscono interpretazioni delle opere del Mann attraverso linguaggi contemporanei; sia mediante la promozione culturale più tradizionale delle opere attraverso i prestiti".
Savy si dice "felice di questa sinergia che si realizza grazie al giudice italiano alla Corte di Giustizia e alla direzione del Museo di Napoli, a vantaggio della circolazione e diffusione a livello europeo delle opere del Mann; soprattutto perché ciò avviene attraverso un’opera che nell’iscrizione sottostante il busto di Socrate ricorda il principio della libertà ed autonomia di pensiero dell’individuo mediante la soggezione alle leggi che connette l’arte e la filosofia classica rappresentata al Museo archeologico con lo studio del diritto, attività scientifica del Dipartimento di Giurisprudenza del mio Ateneo e con l’applicazione del diritto che impegna la Corte di Giustizia dell’Unione europea".