Una legge regolamenta la detenzione e l'uso di pistole, fucili e alabarde per la scena. Apt e Anica: "Danni enormi al settore"
Da oggi i set sono ''disarmati''. La fornitura di armi per le scene si ferma e le perdite per i produttori si annunciano "ingenti". A darne conto è una nota congiunta firmata dall'Associazione Produttori Televisivi (Apt) e dall'Anica. "A partire da oggi - scrivono le due associazioni - ogni fornitura di armi ad uso scenico si ferma, e con essa si fermano tutti i set cinematografici e di fiction d'azione. Le perdite economiche e produttive che ne deriveranno al settore si annunciano ingenti. Gli sforzi delle Film Commission, e le finalità delle politiche di incentivazione, volte ad attrarre sul territorio del nostro Paese le produzioni cine audiovisive d’azione, saranno vanificate".
"Tutto ciò - spiegano Apt e Anica- a causa della legge che regolamenta la detenzione e l’uso delle armi a uso scenico, che ne stabilisce i requisiti tecnici e che indica le procedure per il relativo riconoscimento, ma con norme tecnicamente opinabili, oggettivamente inapplicabili e per di più con termini di attuazione perentori giunti oggi a scadenza". Per il momento, spiegano Apt e Anica, "siamo arrivati solo alla mera stesura, da parte dei competenti Dicasteri, di un testo contenente la proroga dei termini, ma fermo da un mese nel suo iter promulgativo. Risultato: stop alle attività, stop allo sviluppo, stop all’occupazione, stop alla competitività".