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Da Palazzo Lascaris ok a Sigillo Regione a Liliana Segre

21 gennaio 2020 | 17.23
LETTURA: 4 minuti

Liliana Segre (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Liliana Segre (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato all’unanimità la proposta di conferire il Sigillo della Regione Piemonte alla senatrice Liliana Segre. La proposta era stata avanzata nei giorni scorsi dal Pd e poi sottoscritta da tutti gli schieramenti politici che siedono a Palazzo Lascaris.

Il Sigillo può essere assegnato due volte all’anno 'a persone fisiche, istituzioni, enti ed organismi italiani ed esteri meritevoli di particolare riconoscimento' "E un atto che unisce e noi piemontesi dobbiamo essere orgogliosi", ha commentato il presidente del Consiglio Stefano Allasia. "Il conferimento rappresenta una risposta concreta nei confronti di chi vorrebbe riportare indietro le lancette dell'orologio. Ci auguriamo che i valori ed i principi della senatrice Liliana Segre siano una guida per le nuove generazioni, in una sorta di 'staffetta generazionale' che sappia garantire la continuità delle conoscenze e comprendere, sino in fondo, il significato delle tragedie della storia e il dovere della memoria". Il primo firmatario della proposta, Daniele Valle, ha aggiunto : "Liliana Segre oggi è un punto di riferimento e un esempio di lotta a favore dei diritti umani e contro i fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all'odio e alla violenza e oggi più che mai, in un momento in cui stanno dilagando odio e negazionismo, le istituzioni devono fare proprio il messaggio di testimoni come la senatrice Segre, una donna libera e di pace, come lei stessa si è definita, e contribuire a veicolare il suo messaggio tra le nuove generazioni".

"Giusto riconoscimento" per il capogruppo della Lega Alberto Preioni per il quale si tratta di "un simbolo forte contro ogni forma di discriminazione", mentre per Fi Carlo Riva Vercellotti ha osservato: "abbiamo sottoscritto la proposta perché intimamente convinti della necessità di conservare la memoria dei tragici eventi accaduti nel nostro Paese e oggi abbiamo il dovere di non voltarci dall'altra parte quando vediamo una scintilla d'odio". E Giorgio Bertola di M5S ha evidenziato che "come politici dobbiamo prenderci una serie di impegni, fare testimonianza e dare degli esempi". Il capogruppo Fdi Maurizio Marrone, ha ribadito il si all'onorificenza "alla luce della grande lezione di stile che Liliana Segre ha impartito a tutti, quando ha recentemente replicato che i morti sono tutti uguali, di fronte alle polemiche sui fiori depositati dal Comune di Rapallo sulle tombe dei caduti di entrambe le parti della guerra civile".

"Liliana Segre non è solo un corpo vivo che testimonia con la sua stessa presenza uno dei momenti più orrorifici della storia umana", ha detto il capogruppo Luv Marco Grimaldi. "Tutte le grandi ideologie - ha sottolineato per i Moderati Silvio Magliano - hanno avuto vittime innocenti che reclamavano una identità diversa, dobbiamo avere il coraggio di prendere le distanze da qualsiasi forma di violenza". "La figura di Segre - ha osservato Mario Giaccone (Monviso) - ci consente di mettere in relazione il concetto di odio e il concetto di memoria, di capire gli effetti devastanti dell’odio. In conclusione di dibattito, l'assessore alle Politiche Giovanili, Fabrizio Ricca, ha sottolineato che "come Regione Piemonte, come cittadini, abbiamo il dovere di tenere sempre alta l’attenzione sulle recrudescenze di antisemitismo e odio. Un odio e un antisemitismo che, oggi, spesso si camuffa da antisionismo e porta gruppi di persone a cercare di minacciare il popolo ebraico e a colpire, anche con le armi, lo stato di Israele. Noi vogliamo che i giovani conoscano gli orrori del passato per imparare a riconoscere i pericoli del presente e per distinguere i tanti discorsi di odio che ancora oggi vengono fatti anche da insospettabili".

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