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Da pediatri Sip 7 consigli contro rischio 'covibesity'nei bambini

22 ottobre 2021 | 15.55
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Da pediatri Sip 7 consigli contro rischio 'covibesity'nei bambini

Non solo alimenti sani, ma anche convivialità a tavola. Cinque è il numero perfetto: 5 pasti al giorno e 5 pasti a settimana possibilmente consumati in famiglia riducono il rischio obesità. Ma i genitori facciano attenzione anche a stimare porzioni corrette e a favorire l'attività motoria. La Società italiana di pediatria (Sip) ha messo a punto 7 consigli contro la 'covibesity' nei bambini, nuovo termine della letteratura scientifica per descrivere l'aumento dei tassi di obesità dovuto al confinamento imposto durante la pandemia. In questo contesto la Sip ha aderito al progetto 'Non siete soli' promosso da Eni Foundation, in collaborazione con Cisom, Caritas Ambrosiana e Fondazione banco alimentare. E promuoverà, in quest'ambito, campagne di educazione rivolte alle famiglie, ai ragazzi, con alcune iniziative nelle scuole, e ai pediatri.

Questi i 7 consigli: 1) Non solo cibo, ma anche convivialità. Sì ai pasti consumati in famiglia. Sono momenti importanti per la giornata del bambino e gli studi rivelano che queste occasioni di consumo aiutano a mantenere una dieta più ricca e varia, tanto che risultano avere un lieve effetto protettivo contro lo sviluppo di sovrappeso e obesità nei bambini. Si consiglia quindi di consumare almeno 5 pasti alla settimana in famiglia per promuovere sani comportamenti alimentari;

2) Consumare 5 pasti giornalieri, fino ai 12 anni, poiché è stato dimostrato che tale numero di pasti al giorno riduce il rischio di obesità. Infatti, gli studi suggeriscono un possibile effetto nella riduzione del senso di fame garantito da regolari frequenze alimentari. Oltre ai 3 pasti principali (colazione, pranzo e cena), si raccomanda dunque di consumare 2 spuntini, uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio con l’intenzione di ridurre la fame fino al pasto successivo;

3) Non saltare la prima colazione. Consumare cibo nella fascia oraria compresa tra le 6 e le 9 del mattino riduce il rischio di sviluppare obesità in età pediatrica. Al contrario, se la prima colazione viene saltata, si verifica un consumo di alimenti eccessivo e sproporzionato nelle ore successive, che incide sul bilancio energetico con un eccesso di assunzione energetica rispetto alla spesa energetica giornaliera.

Ancora: 4) Fare attenzione alla composizione del pasto. Numerosi studi dimostrano, ad esempio, l'impatto negativo del consumo di cibi da fast food nel bambino. Inoltre, alcuni studi confermano che il rischio aumenta con l'aumentare dell'età. Ovvero, maggiore è l'autonomia nella scelta dei cibi da parte dei ragazzi, maggiore è la volontà di consumare alimenti da fast food. Altrettanto importanti risultano le scelte degli snack, da limitare quelli con elevato contenuto energetico, ricchi in grassi saturi, zuccheri raffinati e sale;

5) Limitare le bevande zuccherate. Sono drink o bevande arricchite con dolcificanti calorici il cui consumo elevato causa un'elevata introduzione di zuccheri liberi sia in bambini che adulti. Si raccomanda di proporre ai bambini un consumo quotidiano di acqua evitandole;

6) Attenzione alle porzioni degli alimenti. E' stato infatti evidenziato in numerosi studi che il consumo alimentare giornaliero dei bambini a partire dai 4 anni sia ampiamente influenzato dalla dimensione della porzione che viene servita loro, da qui l'importanza di educare i genitori a stimare porzioni corrette per i propri figli in base all'età;

7) Incoraggiare un'attività fisica giornaliera di intensità moderata-vigorosa per almeno 60 minuti in tutti i soggetti di età compresa tra 3 e 17 anni. No alla sedentarietà e sì a limitare il tempo speso davanti agli schermi specialmente durante i pasti.

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