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Dai fondi europei alle imprese private, ecco come riqualificare la Valle del Sacco

28 febbraio 2014 | 16.57
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Dai fondi europei alle imprese private, ecco come riqualificare la Valle del Sacco

Riportare la Valle del Sacco a sito di interesse nazionale; cercare i finanziamenti per la riqualificazione dell'area a partire dalla prossima programmazione dei fondi europei, senza escludere anche un coinvolgimento delle aziende private. Il tutto con un programma coordinato da un'unica cabina di regia. Queste le proposte di Cristiana Avenali, consigliere della regione Lazio e membro della commissione Ambiente, sull'emergenza ambientale e sanitaria che riguarda la Valle del Sacco.

Il declassamento, spiega Avenali, “è un'eredità che abbiamo ricevuto dalla vecchia giunta regionale Polverini” e perdendo la qualifica di Sito di interesse nazionale “oltre ad un'attenzione particolare, perdiamo soprattutto risorse finanziarie che potrebbero essere utilizzate per far fronte ai danni e quindi alla bonifica”. Per questo “uno dei primi atti della Regione Lazio è stato proprio di fare ricorso contro il declassamento da Sin a Sir”.

Adesso, aggiunge la consigliera, “aspettiamo i risultati della sentenza che dovrebbe arrivare a breve, tra marzo e aprile”. In generale, “l'obiettivo è di arrivare ad una mappatura delle aree da bonificare della Regione Lazio per poi intervenire per cercare i finanziamenti”. Da questo punto di vista “uno strumento fondamentale sarà la prossima programmazione dei fondi europei che sono le vere risorse libere e utilizzabili che abbiamo a disposizione”.

Per la Valle del Sacco, dunque, “è necessario rientrare in una programmazione di fondi europei” non solo per bonificare l'area ma anche per rilanciare il territorio dal punto di vista sociale, economico e di qualità della vita. Oltre ai fondi europei e a quelli riservati ai siti di interesse nazionale, Avenali suggerisce di coinvolgere nelle attività di bonifica anche le imprese private che “vanno ad operare nella valle del Sacco con incentivazioni e sgravi fiscali”.

Fino ad oggi, sottolinea Avenali “gli interventi messi in atto nella Valle del Sacco non avevano un progetto coordinato e una visione di futuro. Questo ha fatto sì che si mettessero in campo azioni diverse non legate tra loro e che molto spesso non sono andate a buon fine”. Adesso, "il tentativo che si sta cercando di fare con la nuova amministrazione è di creare un coordinamento, una cabina di regia per evitare che si continui a procedere senza una strategia e su questo stiamo lavorando anche in consiglio".

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