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L'atleta ha cambiato nome per motivi di marketing

Dal casting ai Giochi, 'Bruno Banani' primo slittinista del piccolo Regno di Tonga

07 febbraio 2014 | 15.24
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Dal casting ai Giochi, 'Bruno Banani' primo slittinista del piccolo Regno di Tonga

Krasnaya Polyana, 7 feb. - (Adnkronos/Dpa) - La storia di Fuahea Semi, meglio conosciuto come 'Bruno Banani' ai Giochi Olimpici, è molto distante dall'essere la tipica carriera di uno sportivo di elite. L'atleta di 26 anni sarà il primo rappresentante del piccolo Regno di Tonga nella competizione dello slittino ai Giochi Invernali di Sochi. La sua particolare carriera è iniziata nel 2008 quando ha incrociato la sua strada un'agenzia tedesca ed una specie di "casting" a Tonga, voluto dalla principessa Salote Mafile'o Pilolevu Tuita, grande appassionata di sport invernali.

Nel casting si cercava un rappresentante di Tonga per i futuri Giochi. Mathias Ihle, l'addetto dell'agenzia, ha pensato allo slittino, ed ha messo sotto contratto per la ricerca l'ex slittinista ed attuale allenatrice tedesca Isabel Barschinski. "Si sono presentati circa 30 uomini giovani e interessati, che sono stati sottoposti a delle prove. Alla fine sono rimasti in due che abbiamo portato in Europa. E lì è stato chiaro che Bruno era un talento nato", ha raccontato la Barschinski. E' poi capitata la possibilità di cambiare il nome di Semi per motivi di marketing. "Era una cosa abbastanza audace", ha riconosciuto la tedesca.

In parte perché il nome scelto, 'Bruno Banani', coincide con quello di un conosciuto marchio di moda in Germania. Ma non si è trattato di qualcosa deciso in anticipo, ha spiegato l'azienda. "Abbiamo pensato in primo luogo che si trattava di una bella coincidenza", ha assicurato il direttore commerciale della compagnia, Jan Jasser. "In Asia, in particolare, il cognome Banani è comune. Siamo venuti a sapere solo più avanti della storia reale. Ma solo la coincidenza del nome in sé non sarebbe stata per noi motivo per una sponsorizzazione. Doveva esserci un risultato", ha detto Jasser.

Quando è stato reso noto il cambio di nome sono piovute molte critiche, tra gli altri, quelle dell'attuale presidente del Comitato Olimpico Internazionale (Cio), il tedesco Thomas Bach, che ha parlato di una 'idea' di marketing perversa. "La critica non è obiettiva, gli ha risposto l'agente di Banani. Ed hanno chiesto che si faccia attenzione alle prestazioni dell'atleta. Lo slittinista tedesco Félix Loch ha commentato quello che ha visto di Banani in pista. "Non è che abbiamo scosso la testa, ma abbiamo detto che sarebbe stato un compito duro se voleva venire a Sochi", ha spiegato Loch questa settimana, ricordando i primi allenamenti dell'atleta di Tonga.

Banani, da parte sua, si è concentrato su un'altra cosa: dimostrare di poter stare nell'elite dello slittino. L'ex studente di informatica ha partecipato alla stagione 2009/2010 della Coppa del Mondo, anche se ha fallito la qualificazione per i Giochi di Vancouver. Con l'appoggio della Federazione di Bob e Slittino della Germania, tuttavia, ha proseguito nel suo sogno. E nei campionati dell'America e del Pacifico del 2011 a Calgary, in Canada, ha ottenuto il suo primo podio con un terzo posto, davanti a due statunitensi. "Bruno è molto modesto, del podio si è scusato con tutti quelli che aveva sconfitto", ha ricordato Barschinki.

La sua partecipazione a Sochi è stata sigillata il 17 novembre 2013. "Il sogno è realtà. Rappresentare Tonga ai Giochi Invernali è un grande onore per me", ha detto emozionato. "Adoro la velocità in pista e mi dimentico tutto quando scendo a 145 chilometri l'ora", ha assicurato. Banani è l'unico atleta di Tonga a Sochi. Nella sfilata sarà accompagnato dal fashion designer tedesco Willy Bogner. Sochi è il culmine e chissà se sarà anche la fine della carriera di Bruno Banani. "Passa nove mesi all'anno lontano da casa, i suoi vincoli familiari sono molto forti. Spesso ha nostalgia", ha rivelato Barschinski sul timido ed introverso atleta. La sua storia, per questo motivo, si incaricano di raccontarla altri al posto suo.

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