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Alimenti: dal matcha al cacao, ecco la pausa caffè alternativa

13 novembre 2015 | 16.23
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Tè matcha (Xinhua)
Tè matcha (Xinhua)

Dai più classici come il caffè d’orzo e quello di cicoria ai più esotici ginseng, mate e tè verde. Fino ai trend più attuali come il matcha e il tè al cacao. Sono sempre più numerose e originali le alternative alla tazzina tanto amata dagli italiani quando la si vuole sostituire anche solo per curiosità.

Quanto all'espresso, "da un punto di vista scientifico il concetto 'fa male' di per sé non esiste se non legato al quantitativo di sostanza assunta", spiega all’Adnkronos Roberta Bartocci, biologa nutrizionista. Qualunque sostanza, aggiunge l'esperta, compresa l'acqua. In particolare "vanno considerati due aspetti quando si parla di salute in merito al caffè: la presenza di caffeina e la tostatura o torrefazione, fattore quest’ultimo che tutti i caffè e loro surrogati hanno in comune", ricorda Bartocci.

L’Efsa in un documento pubblicato on line chiarisce che "l’assunzione di caffeina fino a 400 mg al giorno non pone problemi di sicurezza per gli adulti sani, fatta eccezione per le donne in gravidanza". Quali potrebbero essere le alternative? "Succedanei del caffè ma privi di caffeina sono il caffè d’orzo e quello di cicoria: il primo ottenuto dall’arrostitura di chicchi d’orzo e il secondo da erbe. Una sorta di 'caffè dei poveri' di una volta", spiega la vegCoach. "Di recente - ricorda - è stato lanciato 'caffè libero' con il 40 e 70% di caffeina".

Via libera anche al 'deca', senza preoccupazioni relative al metodo di produzione. "Quello venduto in Europa è normalmente sicuro poiché il metodo di allontanamento della caffeina non coinvolge l'uso di solventi bensì di anidride carbonica. Pertanto non ci sono residui chimici", rassicura. Da sottolineare che la tostatura, "che è comune a tutti i surrogati del caffè, è un procedimento che libera gli aromi della materia prima". Quindi, suggerisce la vegCoach, "vanno consumati con cautela da parte di categorie a rischio come malati di cancro per la presenza di 'amine', che potrebbero stimolare la proliferazione cellulare".

Fin qui le alternative caffeina-free. Per chi è comunque alla ricerca di stimolanti c’è, invece, l’ormai noto caffè al ginseng: "Bevanda nata in Asia contenente caffè, zucchero, estratto di ginseng e crema di latte, attenzione dunque per gli allergici alle proteine del latte, gli intolleranti al lattosio e i vegani".

Sempre tra gli 'eccitanti' ci sono "tè nero, tè verde, guaranà e mate, bevanda di origine sudamericana: in questi casi la caffeina c’è ma l’apporto è minore rispetto al caffè o a rilascio molto lento". Laddove si cerchino prodotti antiossidanti, via libera a tarassaco e all’erba di grano "che ha anche proprietà idratanti", ricorda Bartocci. Dal nome e dall'origine più esotica è il tè matcha. "Un tè verde in polvere impalpabile che si può usare come bevanda antiossidante soprattutto per l’estate. Io consiglio un cucchiaio in un litro d’acqua da portare in palestra - dice Bartocci - Per chi deve dimagrire il tè verde in generale è consigliato”.

Un'alternativa più golosa? C'è anche il tè al cacao "che contiene poco caffeina". Insomma, le soluzioni sono numerose. Tutto sta ad allenare il palato. O, magari, a trovare la ricetta adatta ai propri gusti. Con l’aggiunta, ad esempio, di latti vegetali come quello di cocco o spezie come la cannella.

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