E' Gianpiero D'Alia il nuovo presidente nazionale dell'Udc. Eletto per acclamazione su proposta del segretario Lorenzo Cesa, D'Alia ha aperto il suo intervento ringraziando il suo predecessore alla presidenza, Rocco Buttiglione. Poi ha rivendicato l'attaccamento dell'Udc all'Europa.
"L'Italia - ha detto - ha una grande tradizione europea che purtroppo sta smarrendo. Io mi impegnerò affinché si animi e si dia nuova linfa a questa tradizione. Noi dell'Udc - ha proseguito - amiamo l'Europa e per questo vogliamo cambiarla in meglio. Il rigore senza sviluppo determina solo disuguaglianza e populismo. Per questo vogliamo costruire anche in Italia un forte Partito popolare europeo". "Forse sono troppo giovane per fare il presidente - ha aggiunto - e troppo vecchio per fare il segretario. Ma vi assicuro che ce la metterò tutta, mi impegnerò con grande determinazione e sacrificio".
D'Alia non ha poi risparmiato critiche al piano di spending review del commissario Carlo Cottarelli. Nel mirino del leader centrista, in particolare, gli 85mila esuberi nella pubblica amministrazione: "Se ne parla senza conoscere i carichi di lavoro e le mansioni dei singoli. E' facile fare i conti così. Si tratta di un riformismo cinico - tuona tra gli applausi - che finisce per punire chi i tagli li ha già subiti. E' facile fare riformismo sulla pelle dei poveri cristi, mentre è molto più difficile chiedere ai manager che guadagnano un milione di euro di fare un sacrificio in più. Ma così siamo bravi tutti".
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