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Sostenibilità: da rifiuto organico a biometano, succede nel bolognese

28 marzo 2017 | 18.11
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(Fotolia)
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Si parte dalle famiglie con gli scarti provenienti dalla cucina di casa, cioè il rifiuto organico separato per la raccolta differenziata, e si torna al territorio, grazie all’immissione in rete del gas prodotto, per alimentare mezzi privati o del trasporto pubblico o per usi domestici, come cucinare o riscaldarsi, con immediati benefici per la qualità dell’aria. E’ il ciclo virtuoso presto realizzato da Hera, attraverso la produzione di biometano, un combustibile sostenibile e rinnovabile, nel nuovo impianto che l’azienda realizzerà a S. Agata Bolognese (Bo) entro il 2018, all’interno del sito di compostaggio già presente e attivo, senza alcun consumo ulteriore di suolo.

Con un investimento di 30 milioni di euro, l'impianto consentirà ogni anno la produzione, a regime, di 20.000 tonnellate di fertilizzante naturale di alta qualità e 7,5 milioni di metri cubi di biometano, combustibile rinnovabile al 100%. Il progetto che consentirà di evitare l’utilizzo di oltre 6.000 tonnellate di petrolio all’anno, prende spunto da iniziative simili realizzate nelle realtà europee più avanzate nel campo del recupero dei rifiuti, quali Scandinavia e Olanda.

L’iter autorizzativo è stato completato con l’approvazione da parte della Giunta regionale e a breve partiranno i lavori. Con questo progetto di riconversione e ammodernamento, si interviene su un sito esistente in cui da molti anni è presente e operativo un impianto autorizzato per quantità maggiori rispetto a quelle ora previste a regime (si passerà da 150.000 a 135.000 tonnellate annue, con conseguente riduzione del traffico veicolare) e che tratterà esclusivamente rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata.

In precedenza nel sito venivano conferiti rifiuti indifferenziati per essere trattati e smaltiti nell’attigua discarica. Una volta esaurita quest’ultima, Herambiente, in coerenza con gli obiettivi dell’economia circolare, ha scelto di non ampliarla, pur essendo già in possesso dell’autorizzazione e previsto dalla pianificazione provinciale.

I macchinari e le lavorazioni del nuovo impianto saranno al chiuso nei fabbricati, e ciò consentirà di ridurre al minimo l’impatto acustico e odorigeno verso l’esterno. E’ previsto anche il potenziamento del sistema di trattamento dell’aria dell’attuale impianto di compostaggio per abbattere gli odori prodotti dalle fasi di lavorazione del materiale. La sezione di compostaggio sarà svolta in celle, realizzate internamente ai fabbricati, chiuse e aspirate una a una.

Le arie esauste aspirate saranno avviate a un sistema di deodorizzazione costituito da biofiltri e dall’unità di lavaggio ad acqua (scrubber), una tecnologia già utilizzata nel nord Europa in impianti analoghi. Inoltre sarà realizzato un locale filtro, denominato avanfossa, in corrispondenza dell’area di conferimento e stoccaggio rifiuti, che avrà la funzione di isolare ulteriormente l’area di scarico e stoccaggio del rifiuto in ingresso dall’ambiente. Non sono, dunque, previsti impianti di combustione.

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