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Scuola: da storia dell'arte a km 0 a stage in azienda, 1.800 proposte al ministro

05 novembre 2014 | 17.24
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Partecipazione da record per la consultazione on line partita il 15 settembre. Il ministro Giannini all'Adnkronos: "Bell’esercizio democratico e importante spunto di riflessione sui temi dell’istruzione. E non solo penso solo ai numeri ma alla qualità della risposta"

Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini (Infophoto) - INFOPHOTO
Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini (Infophoto) - INFOPHOTO

"Meno compiti e più apprendimento", ovvero "fare meno cose ma bene" E' una delle 1.800 proposte lanciate attraverso la consultazione on line su 'La Buona scuola', partita il 15 settembre, attraverso cui tutti i prof, gli studenti, il personale scolastico, le famiglie e gli esperti del settore sono stati chiamati a dare un proprio contributo al piano del Governo e ad arricchirlo grazie a un questionario online, a dibattiti offline oppure tramite proposte postate in una delle "stanze" dedicate nel portale web.

Una consultazione, ha sottolineato all'Adnkronos il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, che "si sta rivelando un bell’esercizio democratico e di riflessione sui temi dell’istruzione. Non penso solo ai numeri ma alla qualità della risposta. Abbiamo consegnato agli italiani un documento di oltre cento pagine su cui riflettere. Abbiamo annunciato un piano di assunzioni che ci servirà per avere tutti i docenti di cui abbiamo bisogno".

"Vogliamo più musica, Storia dell’Arte, laboratori rinnovati nella concezione e nel loro utilizzo, vogliamo darei ai ragazzi le competenze di cui hanno bisogno. Abbiamo chiesto al paese di aiutarci a migliorare il documento ‘La Buona Scuola’ e l’Italia lo sta facendo. Abbiamo ancora undici giorni davanti, mi auguro - ha concluso - che l’interazione continui. Sul sito, nei dibattiti e attraverso le ultime tappe del tour con cui stiamo portando il nostro piano in giro per il Paese”.

Le proposte hanno animato in particolare alcune 'stanze'. Nella 'Sblocca Scuola' sono arrivate 598 proposte, si parla di Burocrazia e altre novità per cambiare pelle alla scuola. La proposta in cima alla ''classifica" attualmente riguarda la possibilità di inserire un pedagogista e un educatore in ogni scuola. Specialisti che assistano studenti e famiglie nelle situazioni difficili. Un supporto anche per i prof, per sostenerli ad affrontare al meglio le problematiche più complesse che incontrano ogni giorno.

Meno costi per le famiglie (128 proposte, si parla soprattutto del tema annoso dei libri): la più votata è una proposta sulla detraibilità dei costi per le scuole. Questa è una stanza molto frequentata da ragazzi e genitori. E ancora, laboratori palestre d’innovazione (121 proposte): qui parlano sia studenti che docenti, si discute molto del profilo dell’assistente tecnico, dell’introduzione del voto della pratica accanto a quello della teoria nelle materie in cui è previsto il laboratorio. Come potenziare i laboratori? La proposta che sta riscuotendo più successo è quella di inserire un assistente tecnico nelle scuole per insegnare ai prof come usare gli strumenti tecnologici, per curarne la manutenzione, per poterli finalmente usare.

Storia dell’Arte 2.0 (105 proposte): dall’arte in lingua inglese alle agevolazioni economiche per poter visitare i musei. In questa stanza intervengono tanti studenti e docenti che chiedono risvolti anche pratici dal momento che si pensa a mettere mano alla Storia dell’Arte.O arte a km 0 ovvero dare più spazio alla Storia dell'Arte, fino ad adesso un po' maltrattata, andando alla scoperta dell'Italia. Senza spostarsi troppo, si può imparare a conoscere e valorizzare ciò che si ha attorno.

Non manca poi la proposta di creare una rete unica per tutte le scuole, come succede per il gas o l'acqua sfruttando il sistema Byod (bring your own device) che prevede che prof e studenti portino il proprio tablet a scuola. La connessione sarebbe veloce e sicura, e per ottenerla si propone di utilizzare contratti a livello globale, con la partecipazione delle maggiori compagnie telefoniche. Insomma, una sorta di cloud scolastico.

Si chiede quindi di introdurre Diritto ed economia fin dalle superiori, anche utilizzando contenuti digitali ed esperienze sul campo. Questo, per preparare al meglio i ragazzi a essere onesti e responsabili cittadini del domani. E ancora, lavorare a progetti, unendo il divertimento anche alla formazione di un'impresa. Utilizzando i fondi pubblici e privati disponibili, i ragazzi potrebbero diventare veri e propri project manager. Ma anche stage in azienda per combattere la dispersione scolastica. La Formazione professionale deve essere una opportunità per tutti gli studenti italiani, in tutte le regioni.

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