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Ricerca: da arte a fisica, parte oggi dall'Italia super Cloud Ue/Adnkronos

23 aprile 2015 | 19.10
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Lanciato il progetto Indigo-Cloud coordinato dall'Infn, 11 milioni di fondi Horizon 2020 per la potente piattaforma destinata per la prima volta alla scienza, compreso quella umanistica. Partner quattro grandi aziende Ict. Di Giorgio (Iccu) all'Adnkronos: " In Italia milioni di dati e migliaia di collezioni digitali conservate negli archivi, sarà molto più semplice condividere i nostri tesori"

di Andreana d'Aquino

(foto Infophoto)
(foto Infophoto)

di Andreana d'Aquino

Dal clima ai beni culturali, dai vulcani alla bioinformatica, dai tesori degli archivi e delle biblioteche ai centinaia di milioni di Gigabyte di dati scientifici realizzati da Lhc del Cern per le sue scoperte, a partire dal bosone di Higgs. La ricerca produce ogni giorno migliaia e migliaia di informazioni e così, per condividere questa enorme mole di dati, è partito ufficialmente oggi dall'Italia il progetto europeo Indigo-Cloud, coordinato dall'Infn, che realizzerà una super piattaforma software di tipo Cloud europea destinata per la prima volta alla ricerca scientifica. Il progetto è stato lanciato a Bologna nel corso di un brainstorming ospitato dall’Infn nel Centro Conferenze del Cnr e Indigo-Cloud conta su un finanziamento di 11 milioni di euro in 30 mesi nell'ambito dei fondi Horizon 2020. Con Indigo, coordinato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, per la prima volta 22 istituzioni scientifiche di primo piano e 4 grandi aziende degli 11 paesi coinvolti si sono associati, collegando i principali sviluppatori e provider europei per realizzare una piattaforma Cloud che risponda alle esigenze specifiche di ricercatori in un ampio spettro di discipline. "In Italia ci sono milioni di dati e migliaia di collezioni digitali conservate da biblioteche, musei e archivi, con questa piattaforma sarà molto più semplice, sicuro e potente la condivisione dei nostri tesori anche in differenti settori della ricerca" spiega all'Adnkronos Sara Di Giorgio, responsabile del portale Cultura Italia e rappresentante di Iccu-Istituto Centrale per il Catalogo Unico nel progetto europeo Indigo-Cloud.

"Solo nelle scienze per l'ambiente, il clima o la sismologia, gli esperti di beni culturali hanno da condividere molti dati e ricerche, basti pensare agli scambi che nel solo restauro si creano con fisici o chimici" sottolinea Di Giorgio. "Questo data Cloud -aggiunge- è quindi una grande opportunità per i beni culturali italiani, noi forniremo i requisiti tecn ici insieme alle altre discipline scientifiche come la fisica, l'astrofisica, la biomedicina o la climatologia". Con questa super piattaforma europea, inoltre, "sarà molto più semplice, efficace, sicuro e potente condividere i tesori italiani" osserva Di Giorgio. "Con questo progetto -afferma Davide Salomoni dell’Infn-Cnaf di Bologna, e principal investigator di Indigo- i nostri sforzi si concentreranno sulla costruzione di una piattaforma software, che sarà completamente gratuita e open-source e che potrà operare su infrastrutture di rete sia pubbliche che private". In sostanza i ricercatori, prosegue Salomoni, "avranno a disposizione uno strumento con cui accedere in modo semplice a risorse di calcolo e di archiviazione condivise e portare così a termine i calcoli e le elaborazioni più complesse, che non potrebbero svolgere con pochi computer o con il solo centro di calcolo del proprio laboratorio o ente".

"Il nostro obiettivo -conclude Salomoni- è fornire alle comunità dei ricercatori europei uno strumento in grado di aumentare le loro possibilità di accesso ad infrastrutture informatiche distribuite. E, in questo modo, potenziare la capacità degli scienziati europei di ogni settore di risolvere problemi e arrivare a nuove scoperte". Partner industriali di Indigo sono quatto grandi aziende europee dell'Ict: l'italiana Santer Reply, la tedesca T-Systems, la multinazionale Ato s e la spagnola Indra. Il finanziamento al progetto inoltre, fanno sapere gli esperti di Indigo-Cloud, sarà utilizzato in gran parte per coprire spese dirette di personale. E questo "offrirà l'occasione di dare lavoro a giovani capaci, in un contesto internazionale ed a contatto con lo stato dell'arte nelle tecnologie informatiche". Il mondo della ricerca europea lavora in realtà da molti anni alla costruzione di un’infrastruttura di calcolo distribuita e condivisa, l'European Grid Infrastructure (Egi), che interconnette attraverso tecnologie di Grid Computing centinaia di centri di calcolo in tutta Europa, ma con Indigo-Cloud si compie un passo avanti decisivo verso la realizzazione di una infrastruttura di calcolo a livello europeo più flessibile e in grado di meglio soddisfare le esigenze di un numero molto maggiore di diversi settori della ricerca, comprese le scienza umanistiche e sociali.

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