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Sostenibilità: a palazzo Ifad il riconoscimento 'platino' per l'impronta ecologica

16 novembre 2015 | 18.25
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Sostenibilità: a palazzo Ifad il riconoscimento 'platino' per l'impronta ecologica

Pareti di vetro per far passare la luce naturale, una gestione ottimale dell'acqua, risparmio energetico, palestra interna e mensa con cibi bio e vegani per il benessere dei dipendenti, spostamenti ridotti e con veicoli 'green' per il personale. Sono alcuni degli elementi chiave che hanno fatto conquistare alla sede Ifad, il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo delle Nazioni Unite con sede a Roma, il livello 'Platino' della certificazione Leed, il più alto dei riconoscimenti per la sostenibilità ambientale attribuibile a un edificio e il primo mai assegnato a un'agenzia dell'Onu.

"Siamo molto orgogliosi di questo riconoscimento", commenta con l'Adnkronos Dave Nolan, facilities management officer dell'Ifad che ha seguito tutte le fasi della certificazione a partire dal 2010 "quando, lo stesso edificio - ricorda Nolan - aveva ottenuto, primo in tutta Italia, la certificazione 'oro'" del sistema Leed. Ma in cinque anni il salto di qualità è stato imponente grazie a una drastica riduzione del consumo energetico e a una riduzione delle emissioni di carbonio da 5579 tonnellate a 3930.

Il sistema Leed, acronimo di Leadership in Energy and Environmental Design, sviluppato dal Green Building Council è basato su cinque pilastri principali: sostenibilità del sito, efficienza dell'uso dell'acqua, energia e atmosfera, materiali e risorse, qualità dell'aria interna e una miriade di sotto-requisiti valutati su basi scientifiche.

"Non è una certificazione che si ottiene facendo qualche sforzo per un periodo e poi si appende al muro - tiene a precisare Nolan - ma è un modo di vivere. Noi abbiamo infatti dovuto dimostrare come, dal 2010 a oggi, siamo stati sempre attenti all'ambiente. Al di là di elementi come la scelta dei materiali, il controllo rigoroso degli impianti o l'uso di detergenti eco-compatibili per le pulizie, importante - ricorda Nolan - è stato il coinvolgimento dello staff dell'edificio. Uno dei fattori che ci ha fatto conquistare infatti 7 punti in più - racconta - è stato un questionario sottoposto ai dipendenti, dal quale è emerso che l'87% di loro in una settimana tipo veniva in ufficio con mezzi sostenibili come bicicletta, mezzi pubblici o auto ibride".

Del resto i dipendenti dell'Ifad beneficiano a loro volta di altri aspetti di un ambiente di lavoro green. "Il nostro employ wellnes program - rivela Nolan - prevede una palestra interna dove è possibile fare corsi di yoga e pilates, una walking clinic con controlli medici gratuiti per tutto lo staff e una mensa dove sono sempre previsti cibi biologici". Non solo. L'attenzione al benessere prevede anche aree luminose e all'aria aperta delimitate da altri uffici 'chiusi' ma solo con pareti trasparenti in modo tale che la luce naturale possa penetrare ovunque.

Tutti elementi che hanno portato sul podio l'Ifad regalandogli la soddisfazione, come sottolineato dal presidente Kanayo F. Nwanze, di "partecipare alla Conferenza mondiale sul clima Cop21 come una delle poche agenzie delle Nazioni Unite ufficialmente riconosciute a impatto ambientale zero".

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