Dopo i suoi 'Swan Lake' (REf13), 'Carmen' (REf15) e 'Giselle' (REf17), Dada Masilo, danzatrice e coreografa sud africana, una delle creatrici più innovative e acclamate, torna a interpretare i grandi classici del balletto avvicinandosi, questa volta, alla 'Sagra della Primavera' di Stravinskij, in scena in prima nazionale dall'11 al 13 novembre all'Auditorium Parco della Musica per il Romaeuropa Festival.
Ma non è la fusione e la sovrapposizione di danze e bagagli culturali differenti a muovere questa volta la coreografa che sembra invece rivolgersi al minimalismo e all’energia della danza Tswana, nata nel Botswana e unica per ritmo ed espressività. "Malgrado la mia formazione fino ad oggi non ho mai studiato il movimento Tswana – racconta Dada Masilo – eppure è parte della mia cultura e delle mie origini".
Cosa è oggi un sacrificio? Ed è davvero necessario per il cambiamento? A partire da queste domande la coreografa costruisce un nuovo tessuto narrativo che la conduce a lavorare sulla sua identità. I canti collettivi, i riti ma anche il dolore e la sofferenza che gli umani possono infliggersi vicendevolmente. Con una comunità di dodici interpreti in scena, Masilo presenta il suo spettacolo come un punto interrogativo sulla possibilità di raccontare e scrivere una nuova Storia che possa liberarci dalla crudeltà.