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Coronavirus: Davines, dalla cosmetica professionale al ‘gel del buon auspicio’

21 aprile 2020 | 18.30
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La produzione avviata in concomitanza con l’aggravarsi della diffusione del coronavirus ha raggiunto le 150.000 unità

Coronavirus: Davines, dalla cosmetica professionale al ‘gel del buon auspicio’

Dalla cosmetica professionale al ‘Gel del buon auspicio’. Questo il cammino del Gruppo Davines per dare il proprio contributo a fronte dell’emergenza Covid-19. La produzione del gel igienizzante mani, avviata il 3 marzo in concomitanza con l’aggravarsi della diffusione del coronavirus, ha ora raggiunto le 150.000 unità, e continuerà la sua produzione nelle prossime settimane. L’azienda ha scelto di donare 100.000 pezzi del suo ‘Gel del buon auspicio’ ai propri clienti professionali (saloni e centri estetici) in tutta Italia e a realtà particolarmente esposte. Beneficiari sono infatti: l’ospedale da campo di Bergamo e l’ospedale di Parma, Croce Rossa, Protezione Civile, Pubblica Assistenza, Vigili del Fuoco, Questura e Polizia di Stato, Regione Lombardia e Caritas Ambrosiana, oltre ad associazioni che collaborano con case di riposo e comunità di accoglienza nella realtà di Parma, dove l’headquarter dell’azienda ha sede.

Inoltre, parte dei ricavati di tutte le vendite dei prodotti dei due marchi, sui siti e-commerce, verrà donata a clienti professionisti del Gruppo, parrucchieri ed estetiste, che stanno vivendo momenti di difficoltà per la chiusura delle loro attività. “Siamo una B Corp e una stakeholder company, il nostro impegno è utilizzare il business come forza in grado di generare un impatto positivo. Questo è il piccolo contributo che stiamo offrendo alla crisi in atto, nella speranza di superarla presto e uscirne migliori. Non a caso lo abbiamo chiamato ‘Gel del buon auspicio’", commenta con Adnkronos/Labitalia Davide Bollati, presidente Davines Group.

Sin dalle prime fasi dell’emergenza, l’azienda ha applicato misure di prevenzione eccezionali: smart working per tutte le mansioni compatibili con questa modalità lavorativa, sanificazione degli impianti due volte al giorno, utilizzo di guanti e mascherine, pranzo servito all’interno di box monouso e con materiale compostabile, distanze di sicurezza nei reparti di produzione e confezionamento, turni speciali in entrata/uscita e negli spogliatoi per evitare assembramenti e controllo della temperatura dei dipendenti.

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