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Vela: De Angelis, Luna Rossa? Strano che ci fosse possibilità di cambiare regole

02 aprile 2015 | 19.58
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"Il Protocollo dell'America's Cup doveva essere scritto sulla pietra e in realtà non lo era. Di conseguenza i concorrenti o non se ne sono accorti, oppure si sono assunti il rischio sin dall’inizio", ha spiegato Francesco De Angelis, ex skipper di Luna Rossa

Lo skipper Francesco De Angelis (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Lo skipper Francesco De Angelis (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

"Nel merito della decisione non entro, il responsabile del team è libero di decidere e fare le sue scelte. E' strano che ci fosse la possibilità di cambiare queste regole in corso d'opera, e non ci si fosse tutelati maggiormente. Quando si inizia una sfida di America’s Cup c'è un Protocollo a cui si deve fare riferimento, che è come un contratto quando acquisti una casa: devi essere sicuro che non cambi. Il Protocollo doveva essere scritto sulla pietra e in realtà non lo era. Di conseguenza i concorrenti o non se ne sono accorti, oppure si sono assunti il rischio sin dall’inizio". E’ questa l'analisi di Francesco De Angelis, ex skipper di Luna Rossa, all'Adnkronos, sulla decisione di Luna Rossa di ritirarsi dalla 35esima edizione dell'America's Cup in polemica con la decisione della Acea (America’s Cup Event Authority) di cambiare in corsa le regole di classe delle imbarcazioni.

"Eventuali cambiamenti devono essere sempre negoziati tra i team e il Defender. Ma ci si poteva tutelare in maniera più forte. Di fatto quella dell’altro ieri è stata una votazione in cui i team più piccoli hanno messo in minoranza quelli più grandi. Anche Team New Zealand era contrario al cambio delle regole, ma non credo che si ritirerà", prosegue De Angelis. "Ma se c'era un vantaggio tecnico per aver iniziato presto, mi chiedo perché non si sia deciso di conservarlo andando a regatare".

Secondo lo skipper napoletano "le ragioni con le quali sono stati motivati questi cambi di regole in corso d'opera potevano essere implementate fin dal 2010. Il ritardo e il fatto che siano state fatte ora, dimostra che il management della Coppa non è 'impeccabile'. L'augurio è che comunque tutto questo porti a qualcosa di buono. "Speriamo si creino nuove opportunità e ci possa essere una Coppa America con più concorrenti e partecipazione come era stata quella di Valencia nel 2007".

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