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De Luca: "M5S ammetta bugie con operazione verità"

08 settembre 2019 | 13.15
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E su Salvini: "Non puoi fare il ministro dell'Interno e ballare con una sgallettata quando suonano l'inno d'Italia"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"C’è un governo, attendiamolo all’opera e poi valuteremo. Bisogna pretendere un’operazione verità nei confronti degli italiani. Un elemento di malessere è che dopo dieci anni di scontri adesso sembra che siano tutti d’accordo. Mi auguro che il M5S dica che fino ad ora ci sono state solo bugie". Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, a margine dei lavori al Forum Ambrosetti.
Il M5S si deve rendere conto che "una cosa è scendere in piazza, un'altra governare un Paese. A me piacerebbe che dessero una spiegazione agli italiani. Abbiamo avuto un decennio di banalizzazione dei problemi con un clima di violenza verbale. Parlavano di onestà e poi ci siamo ritrovati condoni fiscali ed edilizi e la negoziazione di elementi di principio".

Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha agito bene, ma, dice ancora, "avrei accentuato gli elementi di identità del Pd. Avrei sottolineato la necessità di avere un piano di posti di lavoro per il sud, un piano di sicurezza urbana è una riforma della giustizia coraggiosa. Avrei preferito sottolineare due, tre punti per connotare il Pd. Concordo di avere un unico programma e non programmi collage".

Poi l'attacco all'ex ministro dell'Interno: "Considero ridicola questa campagna che sta facendo Salvini su poltrone e contro-poltrone. Lui dove stava seduto quando era ministro? Per terra? Stava seduto su una poltrona di pelle consumata al Ministero dell’Interno". Il presidente della Campania rispetta l'avversario: "Quando uno passa dal 7-8% al 34%, merita rispetto. Dopo di che, questo non significa che non possiamo sfottere Salvini, non significa che non dobbiamo introdurre una discriminante estetica quando si fa un governo. Quando vuoi fare il ministro, ti devi vestire da cristiano e non da uomo di Neandertal".

E ancora: "Non puoi fare il ministro dell’Interno e stare a ballare con una sgallettata quando suonano l’inno d’Italia. Stiamo scherzando! Noi veniamo da un decennio di imbecillità diffusa in questo paese, di violenza del linguaggio, di banalizzazione. Qui la responsabilità principale è dei 5 Stelle. Urlavano "onestà, onestà", "vaffa" a tutti quanti. So pure io che è molto più comodo, anziché vestirsi da grigi burocrati con la cravatta appesa al collo come un pendaglio, stare senza giacca". A chi gli chiedeva se quindi fosse meglio Salvini degli uomini del M5S, dice: "E' meglio Salvini se fa il libero cittadino. Se fa il governante di un paese da 60 milioni, si deve vestire come Dio comanda", conclude.

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