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De Magistris contro De Luca: "Nasconde ciò che non ha fatto, così si arriva al lockdown"

19 ottobre 2020 | 10.28
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Il sindaco di Napoli: "Governatore campano preoccupato per situazione fuori controllo? Io più di lui"

Luigi de Magistris (Fotogramma)
Luigi de Magistris (Fotogramma)

"La preoccupazione del presidente De Luca è assolutamente fondata ma anche qui si indica il dito e si nasconde la luna". Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, intervenuto a Radio Popolare, chiamato a commentare la preoccupazione espressa dal governatore campano Vincenzo De Luca in merito al rischio di perdere il controllo del contagio nell'area metropolitana di Napoli.

"Il presidente della Regione - ha aggiunto de Magistris - dovrebbe raccontare e documentare ciò che da marzo a oggi si è fatto nella nostra regione e nella nostra città. Io sono molto più preoccupato di lui, che fino a 20 giorni fa, prima delle elezioni, diceva che la situazione era sotto controllo quando avevamo già un trend di dati che aumentava. Il contagio in questo momento è fuori controllo, non c'è la rete territoriale di sanità pubblica per tenere sotto controllo i focolai, i tamponi si fanno dopo giorni e gli esiti arrivano dopo giorni, i tamponi sono ancora pochi rispetto ai contagi, i contatti diretti non sono cercati ma siamo all'autogestione della pandemia. Il presidente, finite le elezioni, invece di dar conto di quello che non è stato fatto o magari di recuperare il tempo, visti i soldi avuti a disposizione e visti i poteri speciali, emergenziali e commissariali, ha chiuso la scuola, che non solo è il luogo primario della democrazia di un Paese, ma è anche il luogo più sicuro per come è stata organizzata, tra mille difficoltà".

“Il sistema di tracciamento in Campania non sta più funzionando - continua il sindaco di Napoli -, il contagio è fuori controllo, l’assistenza domiciliare che è fondamentale non c’è un’unità che la faccia, le terapie intensive sono quasi tutte piene così come i posti negli ospedali, medici e infermieri sono già al collasso.

"E il presidente della Regione, per nascondere ciò che non ha fatto, decide di chiudere le scuole, il luogo dove c’è il numero più basso di contagio. La pandemia è diventata uno strumento di consenso, questo rischia di alterare il dibattito democratico nel nostro Paese. Un’operazione verità si sta facendo, la bolla mediatica che ha innalzato alcuni personaggi che si sono posti come supereroi si sta sgonfiando, il rischio è che dal lanciafiamme si passi ad essere mangiafuoco”

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