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De Santoli (Coordinamento Free): "Per transizione energetica serve visione strategica"

13 maggio 2021 | 10.51
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Intervista alla rivista Fire 'Gestione Energia'

Immagine di repertorio (Fotogramma) -  
Immagine di repertorio (Fotogramma) -  

"Serve prima di tutto una visione strategica. Non è possibile avviare una transizione ecologica ed energetica senza guardare all’orizzonte". Così Livio De Santoli, presidente Coordinamento Free, in un'intervista alla rivista Fire 'Gestione Energia'.

"Il traguardo zero emissioni è fondamentale ma non è tutto, o per meglio dire racchiude una serie di azioni inter-relazionate senza le quali non sarà possibile raggiungerlo. Oltre all’energia anche le risorse materiali sono 'finite' e abbiamo anche le questioni sociali che sono fondamentali", sottolinea. Perché "le emissioni sono il sintomo più evidente anche delle ingiustizie sociali, si pensi alla differenza dell’intensità energetica pro capite tra i Paesi del Sud e quelli del Nord del mondo, pensiamo alla povertà energetica e alle migrazioni climatiche".

Per promuovere efficienza energetica e rinnovabili "la parola d’ordine del Coordinamento ora è: incalzare. La politica, le imprese e anche i cittadini, quando si fanno prendere dalla sindrome Nimby. Bisogna incalzare chiunque si opponga al cambiamento che è necessario perché sul fronte della crisi climatica ormai il tempo è poco. E proprio a proposito di tempo abbiamo iniziato una campagna sulle difficoltà autorizzative e sui tempi sia delle autorizzazioni, sia dei processi legislativi".

"Stiamo accumulando emissioni nell’atmosfera e perdendo occasioni di sviluppo e lavoro nelle rinnovabili. Il treno del fotovoltaico lo abbiamo mancato anni fa, quello dell’accumulo più di recente, mentre rischiamo di perdere tecnologie importanti come il biogas e l’efficienza energetica, settori in fase stagnante. E non solo per la produzione energetica, ma come produttori d’impianti. Si tratta di denaro e posti di lavoro", rimarca.

"Abbiamo alcune delle migliori aziende al mondo sulle tecnologie delle rinnovabili e sull’efficienza che senza una politica industriale seria saranno acquistate da aziende estere come è già successo. Per questo motivo Free non ha solo l’intenzione di spingere per l’indispensabile promozione delle rinnovabili, ma vuole essere parte attiva nella realizzazione di una politica industriale sostenibile senza la quale non c’è sviluppo", conclude.

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