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Debutta a Padova 'Morte di un commesso viaggiatore' con Haber

31 gennaio 2020 | 13.08
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L'attore veste i panni di Willy Loman diretto da Leo Muscato, dal 5 al 9 febbraio in prima nazionale al Teatro Verdi

Alessandro Haber - Foto di Alessio Ciaffardoni
Alessandro Haber - Foto di Alessio Ciaffardoni

Un viaggio nel lato oscuro del sogno americano, caposaldo della letteratura internazionale di Arthur Miller, 'Morte di un commesso viaggiatore' torna ad animare i palcoscenici di tutta Italia in una nuova versione diretta dal pluripremiato regista teatrale di prosa e opera Leo Muscato, a partire dalla traduzione di Masolino D’Amico, e interpretata da un cast capitanato da Alessandro Haber e Alvia Reale, che mercoledì 5 febbraio debutta in prima nazionale sul palcoscenico del Teatro Verdi di Padova. Dopo il debutto padovano lo spettacolo inizierà la tournée nei maggiori teatri nazionali, tra cui il teatro Eliseo a Roma dove sarà in scena dal 24 marzo al 9 aprile, e tornerà nuovamente in Veneto dal 13 al 16 febbraio al Teatro Goldoni di Venezia.

'Morte di un commesso viaggiatore' racconta un venditore di successo ormai sul viale del tramonto, non più produttivo, non più utile e quindi condannato all’oblio. Ad interpretarlo sulla scena Haber, che dopo essersi cimentato, giovanissimo, nel ruole di Biff, il figlio del protagonista, sarà ora per la prima volta l’esausto commesso viaggiatore Willy Loman, un piccolo uomo che sogna ad occhi aperti il successo facile e veloce. Nato in un paese troppo giovane e impaziente, pur essendo senza radici vuole salire comunque nella scala sociale. Non si accorge di essere solo un commesso viaggiatore che si guadagna da vivere con la parlantina. Uno che ha allevato i figli al culto dell’apparenza finendo col farne dei falliti.

Il testo mischia verità e allucinazione, si svolge contemporaneamente sulla scena, sotto gli occhi del pubblico, e nella testa del protagonista, dove gli spettatori, a differenza dagli altri personaggi, sono chiamati a entrare. Ne risulta una macchina teatrale che è rimasta appassionante e attuale, oggi come quando debuttò nell’America vittoriosa del secondo dopoguerra.

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