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Def: bozza Pnr, valuteremo con Ue strategia per rispetto regola debito

08 aprile 2014 | 18.05
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"Sarà mantenuto il disavanzo sotto il 3%. Si valuterà con la CE la migliore strategia compatibile con le riforme per garantire la regola del debito e del pareggio strutturale di bilancio". E' quanto si legge in una bozza del Programma nazionale di riforme che andrà domani in Cdm con il Def, che l'Adnkronos è in grado di anticipare.

"Le regole europee previste nel Semestre Europeo saranno rispettate - si legge nella bozza del Pnr - , ma è necessario uno spazio per permettere alle riforme di dispiegare i loro effetti di medio-lungo periodo, attenuando eventuali impatti negativi di breve, e per permettere il pieno utilizzo dei fondi strutturali per gli investimenti e la Garanzia Giovani. Sarà perseguita la strategia di smaltimento totale dei debiti commerciali della Pa secondo gli accordi di contabilizzazione già stabiliti con la Ce".

"Una solida disciplina di bilancio è una priorità del Governo - si legge nella bozza del Pnr - L'Italia ha perseguito con attenzione il risanamento delle finanze pubbliche che ha portato alla chiusura della procedura per deficit eccessivo a metà 2013 e non intende tornare indietro. Il rispetto dei parametri europei e l'attenzione costante alla dinamica del debito non rappresentano solo un vincolo legale per il Paese, a essi sono legati gli impegni del Governo verso le generazioni future".

"L'enorme sforzo che è stato compiuto per riportare il debito su un percorso virtuoso e uscire dalla procedura europea, in un periodo di recessione economica, ha lasciato inevitabilmente al Paese un'eredità pesante in termini di crescita e disoccupazione. Questa tendenza va invertita - si prosegue nel testo - e i benefici legati al rispetto delle regole fiscali europee devono tradursi in un'opportunità per gli anni a venire, per il tramite di maggiori investimenti e riforme strutturali".

"Il debito italiano ha diverse componenti ed è quindi necessaria un'azione integrata e continuativa per correggere questo squilibrio. D'altra parte le nostre finanze pubbliche - si legge ancora - sono complessivamente sostenibili nel lungo periodo, anche grazie al mantenimento di un surplus primario di bilancio, e a riforme ambiziose come quella che ha riguardato il sistema pensionistico, i cui risultati sono differiti nel tempo".

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