Renzi e Padoan proseguono il lavoro per la stesura del Def, che approderà martedì in Cdm. Un lavoro che si snoda intorno ad alcuni punti fermi. A partire dalla stima del pil 2014, che dovrebbe essere fissata allo 0,8%, e la conferma della stima dell'indebitamento netto al 2,6%. Potrebbe invece essere più lento del previsto il percorso di discesa del debito. In questo caso, servirebbe una relazione da approvare in Parlamento e poi trasmettere a Bruxelles, come previsto dal Fiscal compact. A pesare sullo stock del debito, e quindi sulla quota di rientro prevista dai trattati Ue, sarebbe il ricalcolo della quota debiti in conto capitale accumulati dagli Enti locali.
In questo quadro macro, si inseriscono le misure di politica economica che devono concretizzare gli annunci già formalizzati dal premier, intenzionato a non fare alcun passo indietro.
Non slitterà al 2015, dunque, l'intervento previsto per il taglio dell'Irap, prima il 5% e poi il 10% a regime. Il governo, spiegano fonti dell'Esecutivo, rispetterà gli impegni presi verso i lavoratori, con gli 80 euro in più in busta paga per i redditi inferiori a 25mila euro, e anche verso le imprese. Ci sarà, piuttosto, uno scaglionamento dei due interventi. Il 15 o 16 aprile, come già annunciato da Renzi, il decreto per il beneficio diretto ai lavoratori. Più avanti, nel corso dell'anno, quello per le imprese. (segue)