"La scelta di posticipare al prossimo anno misure di natura correttiva può essere apprezzata per un motivo, rispetto al quale la Corte ha in più occasioni richiamato l'attenzione del Parlamento: gli obiettivi di stabilizzazione della finanza pubblica devono essere perseguiti senza compromettere le prospettive di sviluppo del Paese". Lo ha sottolineato il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, nel corso dell'audizione sul Def al Parlamento.
"Il corto-circuito fra rigore e crescita ha senza dubbio contributo ad approfondire oltre misura, nella nostra economia, le dimensioni del 'vuoto di prodotto', output gap". E, ha proseguito Squitieri, "se utilizzata per mettere a punto adeguate strategie di rilancio della crescita e di riorganizzazione dell'intervento pubblico, la deroga richiesta per il 2014 potrà rivelarsi, non già come un allentamento della disciplina di bilancio, quanto come uno strumento teso a consolidare, già partire dal 2015, il riequilibrio strutturale dei saldi di finanza pubblica".