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Delitto Arce, slitta udienza preliminare

13 novembre 2019 | 10.04
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Il 15 gennaio prossimo il gup dovrà decidere se rinviare a giudizio il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, la moglie Anna Maria, il figlio Marco e il maresciallo Vincenzo Quatrale. Il papà di Serena: "Mia figlia chiede giustizia". Un giallo lungo 18 anni tra indagati e archiviazioni. La figlia del brigadiere suicida: "Orgogliosa, ha dato svolta al caso"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

E' stata rinviata al 15 gennaio l’udienza preliminare sull'omicidio di Serena Mollicone, la 18enne uccisa nel 2001 ad Arce. A far rinviare l'udienza un difetto di notifica alla vedova di Santino Tuzi. In udienza si sono costituiti parte civile contro gli indagati i carabinieri, la figlia del brigadiere Santino Tuzi, Maria, il padre e la sorella di Serena Mollicone e altri familiari della 18enne. Tra gli indagati l'unico in aula era Francesco Suprano.

Il 15 gennaio prossimo il gup Domenico Di Croce dovrà decidere se rinviare a giudizio il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, la moglie Anna Maria, il figlio Marco e il maresciallo Vincenzo Quatrale, che sono accusati di concorso nell'omicidio. Quatrale, inoltre, è accusato di istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi. Infine l'appuntato Francesco Suprano è accusato di favoreggiamento.

"Serena è qui e vuole giustizia. Serena ha sacrificato la vita ma ora vuole giustizia. Chi le ha fatto del male adesso deve pagare". Così Guglielmo Mollicone, padre di Serena, entrando in Tribunale a Cassino. Alla famiglia Mottola dico di "pentirsi di quello che hanno fatto" e se "dovessero essere presenti non avrei difficoltà a guardarli negli occhi", sottolinea.

"Mi chiedo come facciano a non vergognarsi a non sprofondare", aggiunge. "Sono un po’ provato anche se sono tranquillo finalmente stiamo arrivando alla meta che ci eravamo prefissi da tempo - prosegue - Finalmente abbiamo occasione di dare giustizia a Serena". "Santino Tuzi non aveva astio verso di loro e ha pagato con la vita l’aver detto le verità che conosceva - come si fa a dire che non c’entrano. Serena è entrata lì, c’è il suo nome cancellato sul registro, ci sono verbali che dicono che è andata su. Mi chiedo come hanno fatto quelli che erano presenti a stare seduti lì sentendo una ragazza che veniva presa a calci e a pugni e veniva torturata senza intervenire".

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