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Il caso

"Deportati Auschwitz fortunati a essere uccisi", bufera su 5S Aiello

15 luglio 2020 | 18.40
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La parlamentare poi chiede scusa e spiega il paragone fra deportati e testimoni di giustizia: "Non sono antisemita, ma denunciare Stato inerte'

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"Gli ebrei, quando venivano deportati ad Auschwitz, avevano la fortuna di essere uccisi. Noi testimoni di giustizia, invece, veniamo uccisi giorno per giorno". Sono le parole choc usate dalla deputata del M5S Piera Aiello, che è anche testimone di giustizia, nel corso di un convegno in Campania. E sui social scoppia subito la bufera che porta la deputata a chiedere scusa. I primi ad attaccare la parlamentare grillina cono i componenti dell’associazione ‘Sostenitori dei Collaboratori e Testimoni di Giustizia’. "L’onorevole paragona i Testimoni di Giustizia agli Ebrei deportati nei lager e ritiene quest’ultimi fortunati perché uccisi, mentre loro no - dicono -. Vorremmo ricordare all’Onorevole che gli Ebrei sono stati torturati, bruciati nei forni crematori, affamati, messi ai lavori forzati, soffocati nelle camere a gas, i bambini massacrati, sono stati fatti su di loro i peggiori esperimenti, le loro ceneri volavano nel cielo”.

"Come si possono fare questi paragoni? Con quale coscienza si afferma ciò?”, dice ancora l’organizzazione che si rivolge direttamente alla deputata: “Dopo le uccisioni di suo suocero e di suo marito (uomini di mafia mai ravveduti) ha deciso di denunciare, non prima, lo Stato si è preso cura di Lei e della sua bambina, dandole la possibilità di una nuova vita". E anche i commenti su Facebook non sono teneri con Piera Aiello: "Sono stupita dalle dichiarazioni di questa parlamentare mi auguro che abbia rivisto la sua intervista abbia il coraggio di chiedere scusa a tutti i famigliari delle persone morte a causa dell Olocausto cara signora da cittadina comune le voglio ricordare che se lei e seduta in parlamento e stata votata non certo da me ma io sono una contribuente che paga il suo stipendio rifletta sulle sue parole mi auguro che qualche dirigente del suo partito intervenga e non stiano nel silenzio"; scrive Nadia.

Mentre Valeria scrive: "Ma che chieda scusa alle vittime e ai parenti dell‘Olocausto e la smettesse con questo vittimismo becero , queste cose non spronano alla denuncia anzi li terrorizza , questa è fare antimafia? Questo è fare pagliacciate e buffonate".

Dopo la bufera, la parlamentare è intervenuta sui social: "Ci tengo moltissimo a chiarire la mia posizione in merito ad un intervento di questi giorni. Evidentemente il mio dire è stato oggetto di polemica per aver paragonato i testimoni di giustizia agli ebrei deportati ad Auschwitz - spiega -. Chiedo scusa ai familiari delle vittime dell'Olocausto, non era assolutamente mia intenzione ferire la memoria di nessuno".

"Volevo semplicemente manifestare la condizione che noi testimoni siamo costretti a vivere per via di uno Stato praticamente assente: ci sentiamo chiamati a morire tutti i giorni -aggiunge -Rischiamo di subire da un momento all'altro un attacco mortale da parte di tutte quelle persone che ci vedono come “nemici”, mentre lo Stato rimane inerte a guardare tutto quello che ci capita senza prendere provvedimento alcuno". "Non sono mai stata antisemita o razzista, ho sempre lottato per una categoria - quella dei testimoni e quella dei collaboratori - che è debole e inascoltata", conclude Aiello.

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