"Se è normale che un ragazzo come Rudiger debba sentire certe cose come i 'buu'? Per arrivare alla pari con il calcio europeo e quelle che sono le scelte in giro per il mondo, soprattutto che riguardano il tentativo di annullare il razzismo dal calcio, penso che ci sia bisogno di un percorso di posizione etiche. Vedere questi risultati, senza nessun significato da un punto di vista di presa di posizione, secondo me non aiutano e ci fanno rimanere dietro, distanti da quello che è il calcio europeo". Sono le parole del tecnico della Roma, Luciano Spalletti, su quanto avvenuto nel derby con la Lazio con il difensore giallorosso Mario Rudiger, che ha subito una serie di 'buu' durante la gara di Coppa Italia con il richiamo dello speaker dello stadio Olimpico, ma senza che il giudice sportivo prendesse alcun provvedimento.
"Non vedo nessun significato educativo in quelle che sono quelle prese di posizione, bisogna essere ben decisi, come fanno all'estero, ed attaccare chiunque evidenzi questo problema. E' un problema delle persone in generale essere razzisti", ha aggiunto Spalletti che poi ha raccontato un aneddoto: "Avevo un amico che si chiamava 'il raro', perché aveva degli occhi azzurri ma era cieco. Quando avvertiva una persona davanti spalancava gli occhi come se ti guardasse. Non poteva dare valore al loro aspetto. I razzisti meriterebbero di vivere da 'raro', avrebbero la possibilità di vedere le persone per quello che dicono, per cose sono fatte, per come si comportano, che cuore hanno, anziché valutare per il colore della pelle".
