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Derby Twitter-Fb: Renzi e Grillo re dei social ma Salvini incalza

06 dicembre 2015 | 13.19
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Derby Twitter-Fb: Renzi e Grillo re dei social ma Salvini incalza

E' testa a testa, sui social network come nei sondaggi. Matteo Renzi e Beppe Grillo sono i più social della Rete, almeno guardando al panorama politico italiano. Il presidente del Consiglio straccia tutti su Twitter, il social più 'governativo', con ben due milioni e 142 mila follower. Subito dietro di lui Beppe Grillo, con un milione e 950mila seguaci pronti a tenerne d'occhio i 'cinguettii'. Su Twitter solo il premier e il leader M5S registrano numeri sopra il milione, tutti gli altri arrancano dietro.

Nella classifica dei social, elaborata dall'Adnkronos, su Twitter seguono Nichi Vendola, con 485 mila follower, l'ex segretario dem Pier Luigi Bersani (472 mila), la presidente della Camera Laura Boldrini (433 mila), il ministro dell'Interno Angelino Alfano (368mila), il presidente del Senato Pietro Grasso (294 mila), il leader della Lega Matteo Salvini (218000). Il segretario federale del Carroccio non spopola su Twitter, ma su Fb dà filo da torcere ai volti noti delle altre forze politiche.

Sul social network creato di Mark Zuckerberg il più alto numero di seguaci spetta a Beppe Grillo, a quota 1 milioni e 813 mila follower. Dietro di lui, stavolta, non figura Matteo Renzi ma Salvini, con 1 milione e 264 mila internauti pronti a leggerne la bacheca. Davanti a Renzi si piazza anche Alessandro Di Battista, appena un passo avanti al premier: 849.941 follower contro gli 844.666 del presidente del Consiglio.

E il Cavaliere? Anche Silvio Berlusconi vola su Fb (778.409), ma rallenta vistosamente su Twitter (appena 103mila seguaci), dove non ha un vero e proprio profilo personale ma un comitato -Berlusconi2015- che ne rilancia dichiarazioni e foto in tempo reale.

Luigi Di Maio, da molti considerato leader in pectore dei grillini, sui social network cede il passo a Di Battista, che nel pianeta M5S primeggia sia su Fb che su Twitter. Il vicepresidente della Camera conta infatti 615.956 follower su Fb, 104 mila su Twitter, mentre Di Battista non sfonda a cinguettii (107mila seguaci) ma su Facebook è un passo avanti (849.941) persino al premier. Arranca, tra i 5 Stelle, il presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico, con i suoi 173.735 seguaci su Fb e 50.600 'aficionados' su Twitter.

Da uno sguardo attento a numeri e profili, emerge che Twitter ha una profilo più 'governativo' e istituzionale, mentre Fb è più 'di pancia'. Il che spiega come, nonostante la 'bulimia' social di Salvini, il segretario del Carroccio faccia molta più presa su Facebook che su altri social network. Molto seguita dal popolo della Rete è poi Giorgia Meloni: per lei 459.119 follower su Fb e 227mila su Twitter.

Tra i ministri del governo Renzi la palma d'oro dei social network va al responsabile del Viminale, Angelino Alfano, con 121.394 follower su Fb e ben 368 mila su Twitter. Il ministro dell'Interno scalza dal podio persino Maria Elena Boschi, tra i volti più amati dell'esecutivo: per lei 73.900 seguaci su Fb che salgono a 209 mila su Twitter. Molto seguiti anche Dario Franceschini (11 mila su Fb e 212 mila su Twitter), Graziano Delrio (12.366 Fb, 146 mila su Twitter), Beatrice Lorenzin (14.862 Fb, 141 mila Twitter), Marianna Madia (18.183 su Fb, 93.300 su Twitter), Stefania Giannini (15.434 su Fb, 91.500 su Twitter) e Paolo Gentiloni (14.619 su Fb, 67.200 su Twitter).

Meno social il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che conta 3.369 su Fb e 3.400 su Twitter, e il responsabile del Tesoro Pier Carlo Padoan, che non figura su Facebook ma è su Twitter con 19mila seguaci all'attivo. Quanto a numero di 'cinguetti', il primato tra i volti noti della politica va senza alcun dubbio a Maurizio Gasparri, che ha superato i 104 mila tweet con buona pace dei suoi 72.700 follower.

Mentre il 'cinguettio' destinato a passare alla storia è senza alcun dubbio attribuibile a Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio ricorse a un tweet per tranquillizzare l’allora premier Enrico Letta prima di far cadere il suo governo. Per l'occasione, Renzi coniò anche un hashtag: 'enricostaisereno', diventato presto un tormentone.

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